Il caso Mps
Il Monte dei Paschi viene “bocciato” agli stress test condotti da Bce ed Eba sulle principali banche europee: Siena figura come l'ultima tra le esaminate, con un Cet1 negativo del 2,4% nello scenario sotto stress. Proprio in vista di quel risultato, già il 23 giugno la Vigilanza aveva chiesto a Mps di fornire entro inizio ottobre un piano che consentisse di ridurre l'Npl ratio al 20% nel 2018. Un mese dopo, il 29 luglio, la banca tenta il rilancio con un piano per il deconsolidamento di tutti i 27,7 miliardi di sofferenze lorde; in virtù di questa terapia d'urto, la Bce autorizza la banca a escludere completamente l'impatto sui modelli interni. Per alcuni mesi la banca procede nel tentativo di mercato, ma da subito la strada si presenta in salita. A settembre, su impulso del Tesoro, il ceo Fabrizio Viola viene sostituito con Marco Morelli e successivamente il presidente, Massimo Tononi, lascia il posto ad Alessandro Falciai, eletto nell'assemblea dei soci del 24 novembre, che approva l'aumento di capitale.