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8/18 Politica/...verso il 2017

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    • –a cura della Redazione

    8/18 Politica/...verso il 2017

    Il nodo della riforma elettorale
    Ora il Governo presieduto da Paolo Gentiloni, politicamente molto vicino a Renzi, ha il compito di traghettare il Paese verso nuove elezioni politiche. Elezioni che nelle intenzioni di Renzi, rimasto segretario del partito di maggioranza relativa in Parlamento, dovranno tenersi in anticipo sulla scadenza naturale della legislatura (febbraio 2018), possibilmente entro giugno 2017.

    La bocciatura della riforma Boschi ha tuttavia consegnato al Paese un sistema elettorale a dir poco disomogeneo: per la Camera è in vigore il sistema maggioritario dell'Italicum, basato sul ballottaggio nazionale tra le prime due liste se nessuna supera il 40%; mentre per il sopravvissuto Senato resta in vigore il proporzionale Consultellum con soglie di sbarramento al 3% per i partiti che si coalizzano e all'8% per quelli che corrono da soli. Per di più sull'Italicum pende la pronuncia della Corte costituzionale, attesa a partire dal 24 gennaio.

    I primi mesi del 2017 saranno dunque segnati dal nodo della legge elettorale, da rifare con accordo tra partiti o da scrivere per decreto prendendo atto della sentenza dei giudici costituzionali. Il presidente della Repubblica ha indicato più volte in un sistema elettorale omogeneo tra Camera e Senato la condizione per poter sciogliere le Camere come chiedono, oltre a Renzi, il M5S e la Lega. Dal “modello” elettorale che emergerà dalla sentenza della Corte costituzionale e dal confronto tra i partiti sul tema, confronto che al momento non promette nulla di buono, si capirà il destino di questa caotica legislatura.

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