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M5s, due eurodeputati lasciano il gruppo. Grillo: «Chi va via…

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A STRASBURGO

M5s, due eurodeputati lasciano il gruppo. Grillo: «Chi va via paghi 250mila euro»

Primi smottamenti a Strasburgo per i Cinque Stelle. Gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle Marco Affronte e Marco Zanni sono usciti dal gruppo euroscettico di Nigel Farage. È questa la prima conseguenza politica prodotta dal fallimento dell’operazione trasferimento dei 17 deputati grillini al gruppo liberale. Trasferimento voluto dalla coppia Grillo-Casaleggio e dal leader liberale Guy Verhofstadt, ex premier belga, ma bloccato clamorosamente dai parlamentari liberali. Affronte entrerà come indipendente nel gruppo dei Verdi, Zanni nel gruppo Europa delle nazioni e della libertà di cui fanno parte Salvini, la leader del Fronte Nazionale francese Marine Le Pen e l'euroscettico olandese Geert Wilders.

In una breve dichiarazione Affronte ha parlato di una «decisione sofferta», ma obbligata, essendo venute a mancare le «condizioni per restare». Stando a indiscrezioni filtrate in giornata anche l’eurodeputato Dario Tamburranno sarebbe orientato a passare agli ecologisti. Daniela Aiuto, invece, prima ha chiesto di entrare nel Green, poi dopo che il gruppo ecologista ha dato il via libera, ci ha ripensato e resterà nel gruppo di Farage.

Grillo: Affronte si dimetta o paghi 250mila euro
Beppe Grillo ha reagito intimando dal blog ad Affronte di dimettersi e di pagare una multa di 250 mila euro. «Affronte - si legge - ha deciso di lasciare il M5S e passare ai Verdi. Gravi inadempienze al rispetto del codice di comportamento prevedono la richiesta di pagamento della sanzione di 250mila euro prevista. Affronte dovrebbe dimettersi immediatamente e lasciare spazio a un eletto del M5S. Se questo non avverrà, con i soldi della sanzione di Affronte, che gli sarà notificata non appena saranno svolte le procedure burocratiche, aiuteremo i terremotati delle Marche e dell’Umbria».

Schiaffo liberali Ue a Grillo

«Mi fa piacere poter dire che qualunque differenza di vedute ci sia stata tra il Movimento 5 Stelle di Grillo e il sottoscritto è stata superata in maniera amichevole» spiegava stamattina in un’intervista Nigel Farage, leader dell'Ukip, dopo il riavvicinamento dei due. «La settimana prossima riprenderemo il nostro lavoro insieme al Parlamento di Strasburgo. La campagna di Grillo per un referendum sull'appartenenza dell'Italia all'euro sta guadagnando terreno. Da molto tempo ammiro il suo lavoro in Italia e gli auguro di avere successo».

Il ritorno nell’Efdd
In poco meno di un giorno il Movimento ha compiuto un’inversione di rotta radicale, nuovamente a fianco degli indipendentisti britannici dopo l’altolà dei liberaldemocratici Ue. Ma con la subordinata rilevante di dover digerire le condizioni poste da Farage. Che sono, nell'ordine, la “testa” dei responsabili del “tradimento” e appunto una ripresa della battaglia per un referendum sull'euro. Il leader inglese avrebbe chiesto la testa di David Borrelli entro martedì prossimo e del funzionario M5S che ha partecipato alla trattativa con l’Alde entro febbraio, con contratto in scadenza. Altra vittima indiretta del rientro a casa Efdd è Fabio Massimo Castaldo, da due anni e mezzo candidato alla vicepresidenza del Parlamento di Strasburgo e che ieri durante la riunione ha annunciato che non si ripresenterà per la carica. Grillo in un lungo post apparso sul blog conferma ed annuncia che il nuovo responsabile della comunicazione del Movimento all’istituzione Ue sarà Cristina Belotti. Il fondatore dei Cinque Stelle spiega ancora che il ritorno nell'Efdd rispetta la «volontà espressa dalla rete applicando la seconda scelta più votata dai certificati» ma si scaglia sia contro i deputati M5s critici dell'accordo con l'Alde, in primis Carlo Sibilia («non sanno come funziona il Parlamento europeo»), sia contro il leader dell'Alde Guy Verhofstadt. «Dovrebbe solo vergognarsi, perché da meschino si è piegato alle pressioni dell'establishment».

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