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Ddl cyberbullismo, ok del Senato con 224 sì

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il testo torna alla camera

Ddl cyberbullismo, ok del Senato con 224 sì

Il disegno di legge che punta a contrastare il fenomeno del cyberbullismo viene approvato dall'Aula del Senato praticamente all'unanimità con 224 sì, un solo voto contrario e 6 astenuti. Il provvedimento, prima firmataria Elena Ferrara (Pd), torna alla Camera in quarta lettura, visto che Palazzo Madama ha espunto le norme penali introdotte a Montecitorio per tornare all'impostazione originaria del provvedimento. Soddisfatto il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli: «Finalmente si affronta fenomeno in modo deciso», ha detto.

Ferrara (Pd): «Senato ribadisce impegno tutela minori»
«Il bullo ora sarà informato che con certe condotte commette dei reati». Così la prima firmataria del ddl Ferrara (Pd), commenta il via libera dell'aula del Senato al ddl sul cyberbullismo.«È molto difficile che un ragazzino sappia che postare una foto di una compagna senza il suo permesso non è lecito, soprattutto se è una foto compromettente», spiega la senatrice. È un fenomeno che «spesso succede già nella scuola primaria» perciò ««stiamo parlando di un tema che si confronta con una capacita' critica molto relativa».
La senatrice spiega che «il disegno di legge introduce la procedura di ammonimento, come avviene per lo stalking, al fine di responsabilizzare i minori ultraquattordicenni autori di reati tenendoli però, nei casi in cui è consentito dalla legge, fuori dal penale. Un approccio rieducativo, condiviso da istituzioni, forze dell'ordine, eccellenze sanitarie, esperti di pedagogia e di diritto, famiglie, insegnanti, fino agli studenti». L'auspicio «è che ora - aggiunge - si possa al più presto convergere sui punti di condivisione per chiudere in questa legislatura, con il definitivo passaggio alla Camera, un percorso da molti atteso».

Il ministro Fedeli: «Affrontato fenomeno in modo deciso»
«Finalmente - sottolinea il ministro Fedeli commentando l'ok al ddl - si affronta pienamente e in modo deciso un fenomeno che spesso, erroneamente, viene sottostimato. Con questo ddl mettiamo al centro la tutela delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi». «Dobbiamo colmare i vuoti educativi in cui si annida ogni forma di discriminazione e di violenza» ha continuato Fedeli, spiegando che «lo facciamo, in un'ottica di prevenzione, a partire dalla scuola che è luogo principale di formazione, di inclusione e accoglienza».

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