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alla camera 340 sì

Decreto banche, ok alla fiducia: le regole su garanzie e rimborsi. Niente lista dei nomi

Ok della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto banche. I sì sono stati 340. I no 126. L’Aula, a seguire, ha concluso l’esame dei 45 ordini del giorno presentati al testo. La votazione finale, contrariamente a quanto previsto, secondo le intese intercorse fra i gruppi parlamentari, è stata rinviata a domani mattina, con dichiarazioni di voto a partire dalle 9. Il provvedimento, che non ha subito modifiche rispetto al testo sul quale l’esecutivo aveva incassato la fiducia al Senato il 9 febbraio, attende ora solo l’approvazione definitiva di Montecitorio. Prima della fiducia al Senato, il presidente Pietro Grasso aveva disinnescato ogni possibile tensione sul voto dell’Aula dichiarando inammissibile per estraneità di materia l’emendamento con cui la Commissione Finanze aveva autorizzato la garanzia dello Stato da 97 milioni per la società chiamata a gestire la Ryder Cup di golf del 2022. Una misura che aveva sollevato molti dubbi anche in casa dem.

Garanzie e ricapitalizzazione precauzionale
Il decreto «salva-risparmio», approvato alla vigilia di Natale, è stato il primo provvedimento “pesante” varato dal governo Gentiloni, dopo un lungo confronto con Bruxelles e con l’autorizzazione del Parlamento a finanziare l’operazione con un maggiore debito fino a 20 miliardi per l’anno in corso. Due le linee di intervento attivate dal decreto: garanzie pubbliche sulle emissioni di liquidità effettuate da banche non in dissesto che ne facciano richiesta e interventi di ricapitalizzazione precauzionale e temporanea per banche che non hanno superato gli stress test. È il caso di Mps, che non è riuscita a realizzare l’aumento di capitale necessario sul mercato.

Indennizzi solo per i bond comprati entro il 2015
Il decreto legge varato alla vigilia di Natale per far fronte alla crisi del sistema creditizio è uscito da Palazzo Madama con numerose novità. A partire da
quelle introdotte dal Governo, con il via libera della Dg Concorrenza della Ue, sui requisiti che permettono l’indennizzo ai piccoli investitori titolari di obbligazioni subordinate forzosamente convertite in azioni per effetto del “burden sharing” quando interviene la ricapitalizzazione precauzionale. In
particolare, oltre al limite già previsto dal testo originario che riserva l'indennizzo (con scambio fra azioni e obbligazioni senior) a investitori che non siano «clienti professionali» o «controparti qualificate», viene introdotta un’ulteriore condizione secondo cui per essere indennizzabili gli strumenti
devono essere stati acquistati prima del 1° gennaio 2016, ossia prima dell'entrata in vigore del bail-in che ha di fatto alzato il livello di rischio dello strumento finanziario.

Profili di rischio, niente lista dei nomi
Tra le novità oggetto di confronto politico sia in Commissione sia in Aula va ricordata la black list dei debitori degli istituti di credito che chiedono aiuto allo Stato. Al posto dei nomi ci sarà un elenco dei «profili di rischio dei soggetti» nei cui confronti la banca vanta crediti, classificati in sofferenza, per un ammontare almeno pari all’1% del patrimonio netto: questo elenco dovrà essere inserito nella relazione che il governo dovrà inviare ogni quattro mesi al parlamento.

Un piano nazionale per alfabetizzare i risparmiatori
Trova posto nel decreto anche la «strategia nazionale per l’educazione finanziaria». Per la sua attuazione si istituisce presso il ministero dell'Economia un Comitato nazionale composto da 11 membri. Ai costi del Comitato, dopo un confronto tra maggioranza e governo, il Mef ha stanziato un milione all’anno dal 2017, soluzione sostenuta in particolare dal relatore del provvedimento, il presidente della Commissione Finanze Mauro Marino (Pd).

Tempo fino a maggio per i rimborsi forfettari
Sono stati riaperti poi fino al 31 maggio 2017 i termini per aderire ai rimborsi forfettari dell'80% per i clienti delle quattro banche regionali finite in risoluzione (Banca Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti). Sempre per loro, il limite dei 100mila euro di patrimonio mobiliare che dà diritto al rimborso esclude il valore delle obbligazioni azzerate. Fissata per legge anche l'assistenza gratuita per la presentazione della domanda; domanda che potrà essere presentata del proprietario degli strumenti finanziari, il coniuge, il convivente more uxorio, i parenti entro il secondo grado.

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