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Inchiesta Consip: indagato a Roma Tiziano Renzi per traffico di influenze

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Inchiesta Consip: indagato a Roma Tiziano Renzi per traffico di influenze

Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi, è indagato dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione. Tiziano Renzi ha ricevuto oggi un invito a comparire nel quale si ipotizza il reato di concorso in traffico di influenze. I carabinieri gli hanno notificato oggi, a Scandicci, l’invito a comparire fissando l’interrogatorio già per la settimana prossima a Piazzale Clodio.

Stralcio dell’inchiesta avviata a Napoli
Il procedimento all’attenzione dei pm romani è uno stralcio dell’inchiesta avviata a Napoli e inviata a Roma per competenza territoriale. Nell’inchiesta risultano indagati anche il ministro Luca Lotti, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette e il comandante della Legione Toscana dei carabinieri, il generale Emanuele Saltalamacchia. Nei loro confronti la Procura contesta i reati di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento.

Tiziano Renzi: «sono una persona perbene»
«Ho ricevuto questa mattina un avviso di garanzia dalla procura di Roma - ha dichiarato Tiziano Renzi - in cui si ipotizza 'il traffico di influenza'. Ammetto la mia ignoranza, ma prima di stamattina neanche conoscevo l’esistenza di questo reato che comunque non ho commesso essendo la mia condotta assolutamente trasparente come i magistrati - cui va tutto il mio rispetto - potranno verificare. I miei nipoti sono già passati da una vicenda simile tre anni fa e devono sapere che il loro nonno è una persona perbene: il mio unico pensiero in queste ore è per loro». La notifica dell’invito a comparire è arrivata a Tiziano Renzi oggi alle 13.00, ha dichiarato il suo difensore, l’avvocato Federico Bagattini di Firenze. «Il fatto è totalmente incomprensibile - ha detto il legale - perché nell'atto è riportato solo il numero della norma violata. Prenderemo contatto con il pm per capire quali sarebbero i fatti contestati».

Reato introdotto nel codice penale italiano nel 2012
Il cosiddetto trafic d’influence venne introdotto per la prima volta nell’ordinamento penale europeo in Francia, con una legge del 4 luglio 1889. Il reato di traffico di influenze, contestato a Tiziano Renzi in concorso con altri, è stato introdotto nel codice penale italiano nel 2012. L’obiettivo del nuovo reato, previsto dall’articolo 346-bis del codice penale, è quello di sanzionare il ruolo del mediatore nella costruzione dell’accordo corruttivo.

Cosa prevede l’articolo 346-bis
L’articolo 346-bis del codice penale prevede che : «Chiunque, fuori dei casi di concorso nei reati di cui agli articoli 319 e 319-ter, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio ovvero per remunerarlo, in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all’omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio, è punito con la reclusione da uno a tre anni.
La stessa pena si applica a chi indebitamente dà o promette denaro o altro vantaggio patrimoniale.
La pena è aumentata se il soggetto che indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale riveste la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio.
Le pene sono altresì aumentate se i fatti sono commessi in relazione all’esercizio di attività giudiziarie.
Se i fatti sono di particolare tenuità, la pena è diminuita».

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