Sullo stadio della Roma a Tor di Valle è scontro tra le varie anime del M5s. È di oggi la forte presa di posizione critica di Roberta Lombardi, potente deputata capitolina, che ha chiesto di ripartire da zero con un nuovo progetto, ritirando la delibera approvata dalla giunta Marino che stabilisce la pubblica utilità dell’opera. «Questa è Roma e io non ci sto a vederla martoriata per soddisfare la volontà di qualche imprenditore. Bisogna annullare subito la delibera che stabilisce la pubblica utilità. Mi auguro che l’amministrazione capitolina faccia la scelta giusta e chieda al proponente di avanzare dunque un nuovo progetto che rispetti la legge e la Capitale», ha scritto la deputata M5s su Facebook, che ha rimarcato il suo no alla «colata di cemento». A stretto giro però è arrivata la “scomunica” di Beppe Grillo, sempre più allergico alle prese di posizione della Lombardi critiche nei confronti della giunta Raggi. «Sullo stadio della Roma decidono la Giunta e i consiglieri. I parlamentari pensino al loro lavoro».
Stadio, Lombardi: va fatto, ma no a colata cemento
«Un milione di metri cubi e uno stadio, un solo stadio. Grattacieli, business park, l’equivalente di oltre 200 palazzi in una zona disabitata da secoli. Sapete perché? Perché è a fortissimo rischio idrogeologico. Se non è questa una grande colata di cemento, allora cos'è? » ha scritto Lombardi nel post in cui lancia il suo appello ad annullare la delibera sullo progetto allo studio per cambiarlo, definendo quello attuale «un piano di speculazione immobiliare che una società statunitense vuole portare avanti ad ogni costo in deroga al nostro piano regolatore, nell'esclusivo interesse di fare profitto sulle nostre spalle. E noi non possiamo permetterlo». La chiosa finale è un avvertimento e un monito: «Siamo arrivati al governo della Capitale garantendo che avremmo segnato un punto di discontinuità con il passato. Questo progetto, approvato dall'ex giunta Marino, non è realizzabile. Lo dico da romanista convinta».
Blog Grillo: non decidono parlamentari
Ma sul blog di Grillo è subito arrivata la dura presa di posizione del leader M5s che ha subito fatto capire di non aver affatto gradito la presa di posizione della Lombradi. «Sullo stadio della Roma decidono la Giunta e i consiglieri. I parlamentari pensino al loro lavoro». Già ieri il blog aveva “zittito” il coordinatore del tavolo urbanistica del M5s Roma, Francesco Sanvitto, anche lui favorevole ad un annullamento della delibera comunale che sancisce il pubblico interesse per il progetto dello stadio. «Per le questioni inerenti le amministrazioni guidate dal MoVimento 5 Stelle gli unici titolati a parlare, in nome e per conto del M5S, sono gli eletti. Chiunque altro si esprime solo a
titolo personale e come tale devono essere prese le sue dichiarazioni», ribadisce oggi il blog. Sanvitto aveva preannunciato per il 21 febbraio una lettera alla sindaca Virginia Raggi a nome del coordinamento romano per chiederle l’annullamento della delibera.
Di Maio: romani e tifosi hanno altri problemi
Sullo stadio è tornato a dire la sua anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che domenica scorsa aveva “sdoganato” lo stadio dicendo che «va fatto» anche se sul sono in corso trattative «per rispettare i valori del nostro programma. Oggi Di Maio, parlando a Radio Anch’io Agorà ha espresso una posizione più articolata, definendo quello sullo stadio un dibattito «surreale» perché i cittadini, anche quelli romani, «non capiscono perché parliamo di queste cose quando le periferie sono messe male. Anche i tifosi della Roma hanno problemi ad arrivare a fine mese». Nel merito dello stadio Di Maio ha aggiunto: «Noi non siamo mai stati favorevoli al progetto iniziale, ma ci sono delle trattative in corso per vedere se si possono mettere insieme i nostri valori e la possibilità di portare a termine il progetto».
M5s in cerca di una linea condivisa
Il dibattito sullo stadio della Roma infiamma la maggioranza capitolina che, dopo l’addio di Paolo Berdini - l’ex assessore all’Urbanistica che ha sbattuto la porta puntando il dito proprio contro l’impianto di Tor di Valle - si trova a dover prendere una decisione sul da farsi. Al momento non c’è ancora una linea condivisa tra gli M5S: diversi consiglieri comunali puntano il dito contro un riduzione di cubature troppo lieve e non sono soddisfatti dalla revisione del progetto presentata martedì dai proponenti al tavolo delle trattative. Così è probabile che l’amministrazione si presenti al prossimo summit, la prossima settimana, con una contro-proposta.
Variante urbanistica e rischio causa ultimi nodi
Ma, intanto, il tempo passa e alla scadenza della conferenza dei servizi del 3 marzo, dove il Campidoglio dovrà presentarsi con una decisione e gli atti conseguenti, mancano solo 15 giorni. Restano, di fondo, due le principali ipotesi sul tavolo. La prima è portare avanti la trattativa con As Roma e costruttori raggiungendo un punto di caduta sulla riduzione di cemento per poi valutare la necessità di una variante urbanistica. Questo passaggio, necessario secondo la Regione Lazio, secondo un’idea che circola tra alcuni consiglieri comunali M5S potrebbe essere 'saltato' in quanto la delibera (approvata nell’era Marino) sull'utilità pubblica del progetto sarebbe interpretata anche come variante al Prg. La seconda ipotesi, non ancora accantonata, va nella direzione opposta: approvare una delibera che annulli l’utilità pubblica, come richiesto in questi giorni dalla base dei pentastellati in fibrillazione. Per non sbagliare, incappando nel rischio di una «causa multimilionaria» evocato ieri dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, i Cinque Stelle hanno chiesto e attendono pareri legali dall'avvocatura capitolina sulle conseguenze delle diverse mosse.
La prossima settimana il sostituto di Berdini
Nel frattempo in Campidoglio si lavora al post-Berdini: selezioni di curricula e colloqui. Il nuovo assessore o i nuovi assessori (uno all'Urbanistica, uno ai lavori pubblici) dovrebbero arrivare tra martedì e mercoledì prossimo. Mentre proprio martedì si faranno vedere in Campidoglio gli attivisti a Cinque Stelle contrari al progetto di Stadio a Tor di Valle, oggi sarà la volta dei supporter di Virginia Raggi. Si ritroveranno, dalle 16 in poi, davanti alla sede del Comune di Roma con un solo slogan: «Virginia non sei sola»
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