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Grillo a Roma, elezioni a giugno: sullo stadio a Tor di Valle…

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dopo lo stop al progetto

Grillo a Roma, elezioni a giugno: sullo stadio a Tor di Valle sentiremo la popolazione

(Ansa)
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«Gli italiani porteranno ancora pazienza, perché noi italiani siamo così, siamo persone per bene. Ma tutto ha un limite. Il limite è settembre, quando i parlamentari, dopo tutta questa farsa, si intascheranno finalmente la pensione. A quel punto la pazienza sarà esaurita. Ci sarà l'armageddon dei partiti». E' quanto si legge in un post sul blog di Beppe Grillo dal titolo “La pazienza degli italiani ha un limite #LasciatemiVotare”, ribadendo il voto a giugno. Il post si chiude sulla falsariga di “L'italiano” di Toto Cutugno.
E poi il messaggio a Renzi: «voglio lanciare un appello a Renzi: il Paese prima di sprofondare ha bisogno di un tuo aiuto, l'ultimo contributo prima di sprofondare nell'abisso».

Il comico genovese, fondatore e leader del Movimento 5 Stelle, oggi è arrivato a Roma assieme a Davide Casaleggio. A metà pomeriggio l’incontro in Campidoglio con il sindaco Virginia Raggi accompagnato dai parlamentari M5S, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede.

Grillo, se lo stadio si farà sarà sentita popolazione
«Lo stadio? Ancora non so se sarà fatto ma se lo faremo sarà fatto con criteri innovativi e in modo condiviso; prima sentiremo la popolazione interessata dal
progetto e con loro potremo costruire una cosa straordinaria» ha replicato Grillo ai cronisti fuori il Campidoglio. Voto online? O referendum a tutti gli effetti?

«Il voto online lo faremo sul programma di governo. Oggi stiamo lavorando sul programma di governo e faremo tanti voti online su questo» ha spiegato Davide
Casaleggio .

Al termine dell’incontro le incognite sul progetto aumentano. «No, non si sa» se si farà lo stadio replica Grillo ai giornalisti lasciando nel pomeriggio l'Hotel Forum, a Roma. E aggiunge: «Adesso è tutto in discussione, stanno lavorando bene. Ci sono problemi, però li risolveremo e sarà la soluzione migliore per
cittadini e luogo».

E ha poi precisato: «Qualsiasi costruzione verra' fatta, se verrà fatta - ha precisato - sarà fatta come una costruzione con le tecnologie che ci sono oggi, con categorie edifici A3 A4, calcolando i flussi di architettura condivisa. Noi prima sentiamo la popolazione che è interessata da questo sistema, se verrà fatto, e insieme a loro costruiremo delle cose, se saranno costruite, straordinarie con le nuove tecnologie».

«Se si dovesse fare uno stadio con le strutture vicino sara' fatto con dei criteri che qui non hanno mai visto. Quindi se ne dovra' occupare un costruttore, non un palazzinaro».

Di fatto il progetto giallorosso resta una spina nel fianco per il movimento. Questione caldissima che scuote la base grillina. Sul piatto della bilancia anche l'avvio da parte della Soprintendenza di un procedimento di vincolo per l'Ippodromo di Tor di Valle che potrebbe costituire un serio ostacolo al progetto e, di contro, il probabile ricorso dei proponenti. E proprio sul vincolo potrebbe aprirsi un nuovo capitolo.

Il decreto ministeriale, annunciato dal ministro Dario Franceschini e in via di pubblicazione, prevede l'unificazione della soprintendenza a direzione di Margherita Eichberg (quella all'Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma che ha avviato l'iter di vincolo) con quella per l'area centrale di Roma attualmente guidata da Francesco Prosperetti. Proprio lui potrebbe 'ereditare' il procedimento avviato per vincolare l'Ippodromo di Tor di Valle.

“Vogliamo continuare a parlare con gli organi competenti che devono continuare a fare il proprio lavoro senza condizionamenti pubblici urlati a destra e sinistra”

Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma 

Stadio Roma: Franceschini, soprintendenza è autonoma
«Ha detto bene il ministro Madia: su vincoli e pareri le soprintendenze sono autonome e indipendenti e il ministro dei Beni culturali non ha alcuna possibilità di condizionarne le scelte. Se intervenissi per cercare di
influenzare procedimenti in corso, violerei la legge, commettendo un atto illecito» ha detto il ministro Dario Franceschini, a margine di un incontro al Collegio Romano, sulla questione dello stadio della Roma, ricordando che «la decisione finale, per la parte di competenza statale, potrà essere portata
alla decisione del Cdm». Riferimento diretto al lavoro che svolge la Conferenza dei servizi avviata in Regione. E nell’ambito della quale lo Stato dovrà esprimere un parere finale “unico” sull’impianto a Tor di Valle. Entro il 3 marzo, salvo ulteriori proroghe che potrebbe chiedere la società proponente (Eurnova), è attesa comunque la decisione sul progetto che vale 1,6 miliardi.

Tutti elementi che i pentastellati dovranno ben valutare, magari anche con il supporto dell'Avvocatura capitolina, prima di definire una volta per tutte la linea del Campidoglio. «Vogliamo continuare a parlare con gli organi competenti che devono continuare a fare il proprio lavoro senza condizionamenti pubblici urlati a destra e sinistra - dice nel frattempo il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni -. Ho ricevuto una miriade di messaggi in questi giorni dalle persone comuni, dai tifosi. Mi hanno chiesto come mai un impianto pieno d'amianto, in un luogo degradato meriti improvvisamente una tale protezione da impedire un investimento da 2 miliardi di euro sulla città. Il progetto è stato guidato dalle leggi dello Stato e noi continueremo a fare tutti i passi necessari, e giudiziari se servirà. Continueremo a portare avanti questo progetto nel quale sono già stati investiti più di 60 milioni di euro».

Intanto i tifosi giallorossi si mobilitano. Secondo un sondaggio condotto da Lorien Consulting, e commissionato da Unione Tifosi Romanisti Onlus (U.T.R.), il 61% dei cittadini romani sarebbe favorevole alla realizzazione del progetto Tor di Valle: l'opera è considerata una grande opportunità di sviluppo economico e di rilancio urbanistico per la città, attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro e la riqualificazione dell'area. La ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo di 800 intervistati contattati nelle ultime 24 ore.

Mercoledì intanto è atteso un nuovo incontro tra Comune, As Roma e costruttori. Sono ancora due le principali ipotesi in campo per l'amministrazione: proseguire nelle trattative per arrivare a un punto di caduta sulle cubature oppure procedere all'annullamento dell'utilità pubblica.

Luigi Di Maio si tiene a debita distanza: la questione del vincolo «è del ministero che se ne occupa, è il Mibact da cui dipendono le sovrintendenze. Chiedete a Franceschini, la Soprintendenza è roba sua. Io la penso come il sindaco, tutto si deve fare nel rispetto della legalità».

Ma sono diverse le questioni sul tavolo dell'amministrazione comunale: oltre all'impianto di Tor di Valle, c'è la scelta di uno o due nuovi assessori al posto di Paolo Berdini. «Non c’è ancora un nome» ha detto Grillo. La 'caccia' alle new entry della giunta Raggi è già entrata nel vivo con la selezione di curricula e l'inizio di colloqui. L'annuncio dovrebbe arrivare a giorni.

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