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Bankitalia: sospettati di terrorismo nei database delle banche italiane

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Bankitalia: sospettati di terrorismo nei database delle banche italiane

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Nomi di sospettati di terrorismo internazionale sono stati individuati dalla Banca d'Italia nel corso di un'indagine sui database «di alcune grandi banche italiane» e di altre banche molto attive nei pagamenti online e in generale nelle transazioni finanziarie sul web. La scoperta è stata fatta nel corso di un'indagine dell'Unità di informazione finanziaria presso la Banca d'Italia, l'unità di intelligence contro il riciclaggio, che ha cercato nei database delle banche italiane l'eventuale presenza di nomi contenuti in liste internazionali, elenchi composti da ben 20mila nominativi di sospettati. «Abbiamo trovato dei nomi - afferma il Direttore della Uif, Claudio Clemente - e li abbiamo trasmessi alle autorità competenti». La Uif ha relazioni con varie forze di polizia oltre alla Guardia di Finanza. Tra le altre, i Ros dei Carabinieri. Per quanto riguarda la magistratura, c'e' un canale di dialogo aperto con la Dna, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

Il direttore della Uif rivela la scoperta dei sospetti terroristi parlando ad un convegno di operatori del mercato degli istituti di pagamento e di moneta elettronica. Il settore, avverte Clemente, in base alle analisi svolte dalla struttura della Uif italiana, è risultato «esposto a un rischio molto significativo per il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo». Reati contro i quali l'Unità di informazione finanziaria, autonoma sotto il profilo operativo dalla Banca d'Italia, è in prima linea. Clemente, interpellato da Radiocor al termine del convegno, spiega che l’indagine è stata avviata su iniziativa della stessa Uif sulla base di liste di sospettati. I nominativi segnalati alle autorità «non sono clienti delle banche» ma nominativi che emergono da transazioni con le banche di cui è rimasta traccia elettronica nei database.

L'indagine non è conclusa e procede con il setaccio presso altre banche italiane. Clemente nel convegno ha esortato le imprese dell'Associazione degli istituti di pagamento e moneta elettronica (Aiip) a fare la massima attenzione «alle carte di pagamento». La posta in gioco, ha spiegato il Direttore della Unità di informazione finanziaria, non è solo il contrasto del riciclaggio: «Qui si tratta di individuare potenziali attentatori».

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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