
Gli italiani preferiscono il contante. Ma con un volume d'affari che nel 2015 ha fatto girare 153 miliardi di euro sui sistemi di pagamento digitale, il settore della moneta elettronica potrebbe essere nel 2017 a un punto di svolta. Parola di Aiip, l'associazione italiana degli istituti di pagamento e di moneta elettronica, che oggi pomeriggio a Roma ha organizzato il secondo incontro con le istituzioni dal titolo "Digital payment: comune denominatore tra istituzioni finanziarie, cittadini e pubblica amministrazione nel nuovo scenario dei pagamenti retail".
Vola lo shopping on line
Ci sono le banche, la pubblica amministrazione e tutti i cosiddetti Psp, ovvero i prestatori di servizi a pagamento a costellare la galassia della moneta elettronica. Forti di una tendenza irreversibile che guarda sempre più ai sistemi alternativi alla moneta di carta, soprattutto nello shopping online. «Quasi il 70% dei consumatori utilizzerebbe sempre il canale web per i propri acquisti – dice Maurizio Pimpinella, presidente Aiip – e tra chi è già online, l'87% utilizza piattaforme eCommerce. L'esempio dello scorso Black Friday è emblematico. La comodità del digitale è palese in una città come Roma, spesso messa in scacco da scioperi del servizio di trasporto pubblico e recentemente anche dai tassisti: fortunatamente, i Digital Payment creano opportunità laddove sembra non vi siano».
Il nodo antiriciclaggio e terrorismo
Ma non è tutto rose e fiori. Sulla autostrada spianata della moneta elettronica e delle sue potenzialità si frappongono ostacoli normativi e regolamentari. Di sicurezza innanzitutto, come ha evidenziato la questione terrorismo. E di legalità, con tutte le regole antiriciclaggio. «Secondo l'analisi nazionale del rischio – ha detto il direttore dell'Unità di informazione finanziaria per l'Italia, Claudio Clemente – gli strumenti di moneta elettronica si prestano a canalizzare il flusso dei movimenti illeciti di denaro». E ancora: «Le ispezioni nei database delle banche hanno consentito di individuare diversi soggetti legati alla rete terrorista» che per organizzare la logistica degli attentati hanno utilizzato carte anonime prepagate. Le cosiddette operazioni sospette hanno per altro subito un balzo: da 82.428 nel 2015 si è arrivati nel 2016 a 101.065 di cui il 9,2% con utilizzo delle carte. La Commissione europea, dal canto suo e proprio mentre ci accingiamo a recepire la Quarta direttiva sull'antiriciclaggio, sta già pensando a una stretta con un occhio puntato proprio ai grandi sorvegliati speciali, le carte prepagate anonime.
I voucher
«La prossima settimana la Commissione lavoro della Camera tenterà una sintesi sulle otto proposte di legge in tema di voucher, di cui una a firma del sottoscritto». Cesare Damiano, presidente della commissione parlamentare annuncia la novità nel corso del convegno Aiip. «Tenteremo di scrivere un Testo unico e se il Governo lo recepirà potrebbe fare un decreto» per accelerare l'entrata in vigore della nuova normativa. «I voucher non vanno aboliti ma riportati allo spirito della legge Biagi: vanno utilizzati per i lavoretti e non dalle imprese».
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