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Spiagge, Calenda: sistema iniquo, serve registro licenze

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Spiagge, Calenda: sistema iniquo, serve registro licenze

Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda
Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda

«Spero che l’approvazione del Ddl sulla concorrenza avverrà ad aprile». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a margine di un convegno all’Antitrust, per la presentazione del Codice della concorrenza (una guida per imprese, studi legali e consulenti, associazioni dei consumatori, semplici cittadini che vogliono essere informati sulle regole del mercato) messo a punto dall’Autorità garante della concorrenza e del mercati. Calenda ha poi aggiunto di auspicare che il provvedimento approdi in aula al Senato «la settimana del 22-23» marzo. In questi giorni si capirà se davvero il disegno di legge annuale per la concorrenza uscirà dalle sabbie mobili parlamentari in cui è scivolato ormai da quasi 23 mesi. Il Ddl, attualmente all’esame di Palazzo Madama (solo dopo un ulteriore passaggio alla Camera potrà essere definitivamente approvato) è stato adottato dal consiglio dei ministri nel lontano 20 febbraio 2015.

“L’ipotesi della legge ordinaria per la concorrenza può reggere? Qui rischiamo dei piani quinquennali”

Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico 

Concorrenza, da Mise a Antitrust: tempi lunghi, meglio decreto
Sia il ministro Calenda sia il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella hanno avanzato dubbi sull’attualità di un obbligo annuale di un Ddl sulla concorrenza, soprattutto nella forma di un provvedimento omnibus che tocca una dozzina e oltre di settori esponendosi con maggiori facilità a meline, ostruzionismi, ridimensionamenti o imboscate parlamentari di varia natura. Di qui l’opportunità di pensare ad uno strumento più rapido e incisivo, meno esposto alle pressioni “esterne” e con tempi finalmente certi. In una parola ad un decreto legge. Le posizioni di governo, Antitrust e Bankitalia sono praticamente unanimi: viste le lungaggini del ddl concorrenza, sarebbe utile “fare una riflessione” sul veicolo utilizzato, per non farlo diventare oggetto di pressione di lobby e cosiddetti poteri forti.

Pitruzzella: decreto strumento importante
«L’ipotesi della legge ordinaria può reggere? - ha insistito Calenda partecipando alla presentazione del Codice della concorrenza - Qui rischiamo dei piani quinquennali». Ancora più esplicito Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Antitrust: «Dovremmo discutere sulla praticabilità della legge annuale che mette insieme tutte le lobby anticoncorrenza. Credo che dovremmo riflettere sul veicolo. Il ricorso al decreto legge può essere uno strumento importante». La legge sulla concorrenza in Parlamento «ha rischiato davvero di diventare la legge annuale della rendita e del monopolio - ha denunciato il direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi - C'è voluta tutta la determinazione del governo per tornare a farne uno strumento che recepisce le indicazioni dell’Autorità. Queste vicende devono farci pensare che forse va ripensato lo strumento».

Spiagge, Calenda: sistema iniquo, serve registro licenze
Intanto prioprio il provvedimento sulla concorrenza potrebbe essere il veicolo per l’introduzione di un registro sulle concessioni balneari auspicato da Calenda. «La prima cosa che farò come governo - ha annunciato il ministro, che ha spiegato come in Italia non esista un dato su quanto le singole concessioni paghino allo Stato - è chiedere che ci sia un registro per la trasparenza delle concessioni balneari». «Ci sono 25.000 concessioni che pagano complessivamente 104 milioni di euro. Facendo una semplice divisione, il risultato è meno di quanto paga un ambulante per un banchetto 5x3. Cosa c’è di equo in questo?», si è chiesto il ministro, che ha aggiunto: «È un principio di equità che le concessioni pubbliche vengano messe a gara».

«Per norma “antiscorrerie” orientati su soglia 5%»
Il ministro ha poi ribadito che per la norma “antiscorrerie” (ossia l’obbligo per chi acquista partecipazioni di società quotate di fornire informazioni alla Consob sulle intenzioni e sul piano d’azione) l’orientamento «è sulla soglia al 5%» per far scattare l’obbligo, anche se non c’è ancora una decisione definitiva. La norma “anti-scorrerie” sulle scalate finanziarie, preparata dal ministero dello Sviluppo economico, sarà il principale emendamento del pacchetto governo-relatori che sarà portato all’Aula del Senato.

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