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Migranti: Viminale e Csm firmano accordo su informazioni richiedenti asilo

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palazzo dei marescialli

Migranti: Viminale e Csm firmano accordo su informazioni richiedenti asilo

Preceduto dalle parole di «ferma condanna» e «sdegno» per l'attacco terroristico di ieri a Londra espresse dal vicepresidente Giovanni Legnini, il plenum del Csm riunito oggi a Roma fatto da cornice alla firma di un accordo con il Viminale per lo scambio di informazioni per le richieste di asilo. L'intesa, sottoscritta dallo stesso ministro e dal vicepresidente dell'organo di autogoverno della magistratura prevede la possibilità per i giudici chiamati a decidere nelle controversie riguardanti le domande di asilo di condividere le informazioni del Viminale sui paesi di origine dei richiedenti.

Minniti: «Circolarità delle informazioni elemento positivo»
In particolare, il ministero dell'Interno, si impegna a mettere a disposizione degli Uffici giudiziari, attraverso una pagina del portale del Consiglio Superiore della Magistratura, le informazioni sui paesi di origine dei richiedenti asilo elaborate dalla Commissione Nazionale per il Diritto di Asilo attraverso l'Unità COI (Country of Origin Information). «Lo scambio di informazioni arricchirà il dialogo – ha sottolineato Minniti -. La circolarità delle informazioni è positiva, nel nostro Paese ce n'è molto bisogno».

Legnini: «Pagina di collaborazione» determinante per scelte giudici
Per Legnini, l'accordo sottoscritto oggi tra Csm e ministero rappresenta una «pagina di collaborazione» per lo scambio «di un patrimonio informativo determinante» per la decisione dei giudici. Il documento conferma anche l'impegno del Csm di fronte alle «necessità degli uffici giudiziari coinvolto ed in sintonia con la crescente domanda di giustizia» da parte di «soggetti fragili». Parlando delle finalità concrete della collaborazione avviata oggi, Legnini ha evidenziato l'importanza di «di mettere a disposizione di ciascun giudice competente a decidere sulla protezione internazionale ogni informazione accreditata, utilizzando le fonti» del Viminale, per «ridurre i tempi della tutela giurisdizionale ed a garantire effettività alla protezione umanitaria dei migranti».

I rilievi critici del Csm sul decreto immigrazione
L'accoglimento delle domande di protezione umanitaria dipende, infatti, anche dall'accertamento delle condizioni socio-economiche e politiche dei Paesi di origine dei migranti. Il protocollo segue l'approvazione del decreto legge sul contrasto dell'immigrazione clandestina (Dl 13/2017 all’esame in prima lettura delll’Aula del Senato) che, tra le altre cose, istituisce presso 14 tribunali apposite sezioni specializzate in materia di immigrazione. Proprio sul decreto, il Csm aveva avanzato dei rilievi critici, in particolare sulla soppressione dell'appello, nei ricorsi contro il diniego di protezione. Sul punto Legnini ha espresso l'auspicio «che il governo e il Parlamento vogliano tenere in considerazione» le osservazioni di palazzo dei Marescialli «in sede di conversione».

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