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Politici spiati, chiesto giudizio immediato per fratelli Occhionero

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Politici spiati, chiesto giudizio immediato per fratelli Occhionero

La Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per i fratelli Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria, arrestati il 9 gennaio scorso con l’accusa di aver avviato un’attività di cyber spionaggio. Il pm Eugenio
Albamonte ha raccolto elementi sufficienti per chiedere il rito che consente di saltare le udienze preliminari e porta il processo direttamente in aula.

Politici spiati, chiesto immediato per gli Occhionero
Nei loro confronti contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed
intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. Per l’accusa i due avrebbero spiato la posta elettronica e siti di politici, istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori di livello nazionale.

Il no del Riesame alla scarcerazione
Lo scorso 28 febbraio il tribunale del Riesame di Roma ha negato la scarcerazione per i fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero. Lo ha fatto in 30 pagine nelle quali ha evidenziato l’esistenza di una struttura complessa e ben architettata che rappresenta «un significativo pericolo» per la sicurezza dello Stato. I due hanno tentato di violare le mail dell'ex presidente del consiglio Matteo Renzi, del presidente della BceMario Draghi e dell’ex premier Mario Monti. «Il fatto che Giulio Occhionero abbia distrutto parte dei file esfiltrati -scrivono i magistrati - induce a ritenere che a tutt'oggi il materiale probatorio potrebbe subire attacchi da parte dell’indagato». Per i giudici del tribunale della Libertà i due fratelli devono restare in carcere perché permangono «concrete ed attuali» le esigenze cautelari alla luce della «ripetitività e pervicacia delle condotte nonché dalla spregiudicatezza dimostrata».

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