Il simulatore Inps per il calcolo dell’Ape volontaria è pronto e ora si aspetta la pubblicazione del decreto attuativo e degli accordi quadro con banche e assicurazioni per farlo partire. Lo ha dichiarato il presidente dell’Istituto di previdenza, Tito Boeri, a margine del convegno “Il Welfare dei millennial” organizzato a Roma dall’organizzazione Obiettivo Italia. Il simulatore affiancherà quello già attivo da oltre un anno per il calcolo della pensione futura (già 8 milioni gli accessi finora effettuati) e, secondo Boeri , al di là del successo o meno dell’Ape consentirà ai lavoratori di esercitarsi su opzioni diverse di calcolo dell’anticipo finanziario e della pensione futura che sicuramente «accresceranno la consapevolezza sulle scelte di risparmio, consumo e investimento in una fase delicata della loro vita, quando cioè si avvicinano all’età del pensionamento».
Dalle prime settimane dell’anno Inps è impegnata alla realizzazione dell’infrastruttura informatica per la simulazione dell’Ape e la certificazione dei requisiti per accedere all’anticipo finanziario assicurato che dovrà essere rimborsato con un rateo bancario ventennale. Un modello complesso, messo a punto per garantire un accesso molto semplice ai lavoratori: «Ora mancano gli ultimi dettagli tecnici e, soprattutto, la pubblicazione del decreto attuativo» ha spiegato Boeri.
Giovani ai margini del confronto sulle pensioni
Intervenendo al dibattito romano, cui hanno partecipato parlamentari di diverse formazioni politiche e organizzato da Gianfranco Librandi, del gruppo Civici e Innovatori, il presidente dell’Inps ha difeso l’idea di un intervento nella prossima legge di Bilancio per ridurre il cuneo contributivo per i giovani. «Gli incentivi fiscali che hanno accompagnato il jobs act dimostrano che la domanda di lavoro reagisce positivamente agli sgravi - ha affermato - tanto è vero che la crescita degli occupati nel 2015-’16 è stata tripla rispetto a quella del Pil».
Servono, però, coperture certe. Parlando del confronto aperto con i sindacati per l’attuazione del pacchetto previdenziale della manovra dello scorso anno, Boeri ha poi sottolineato che in quella sede non si parla dei giovani e delle loro pensioni future. «C'è un tavolo aperto sindacati-governo, in cui si dovrebbe pensare ai giovani, ma a mio giudizio, dalle prime battute, non mi sembra si stia tanto parlando dei problemi dei giovani». Secondo Boeri «Fin qui ci si è occupati di altro, come delle quattordicesime, che aumentano il fardello del debito sulle
generazioni future», ha spiegato. Boeri s’è detto favorevole alle ipotesi di una pensione di base minima sostenuta fiscalmente «si dice di introdurre i minimi pensionistici ma chi paga non viene detto» ha affermato, ricordando la sua vecchia proposta di riflettere, per le coperture di un eventuale intervento sulle pensioni di base, anche a un ricalcolo contributivo delle pensioni vigenti superiori ai 5mila euro.
© Riproduzione riservata