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Dl migranti, sì della Camera alla fiducia

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Dl migranti, sì della Camera alla fiducia

L'Aula della Camera ha approvato la questione di fiducia posta ieri dal Governo sul Dl migranti nello stesso testo votato dal Senato. I voti favorevoli sono stati 330, i contrari 161, un astenuto. Ora l'Assemblea è passata all'esame degli ordini del giorno. La votazione finale sul decreto è in programma domani mattina.

Sbarcano le sezioni specializzate
Molte le novità contenute nel testo che reca «disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale e il contrasto dell'immigrazione illegale». Tra le varie misure il provvedimento prevede l'istituzione nei tribunali di 26 sezioni specializzate (da 14 della versione iniziale) in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione di cittadini dell'Ue, con il compito di ridurre i tempi delle procedure per la richiesta dello status di rifugiato. Il decreto ne definisce composizione e competenza per materia territoriale.

Procedura di richiesta dell'asilo
Previste dal decreto “Minniti” anche misure per accelerare le procedure di identificazione e di definizione della posizione giuridica di cittadini extra Ue nonché misure per contrastare l'immigrazione illegale e il traffico di migranti. La decisione finale sul ricorso contro il diniego della richiesta d'asilo sarà collegiale anziché monocratica (fermo restando la trattazione monocratica). Il richiedente, inoltre, potrà presentare istanza motivata di essere ascoltato dal giudice. Previsto infine l'accesso, senza previa autorizzazione, ai Centri di permanenza per i rimpatri per gli stessi soggetti ammessi a visitare gli istituti penitenziari.

Nuove sedi diplomatiche
Il testo stanzia poi 2,5 milioni di euro per il 2017 e 5 milioni a partire dal 2018 per l'invio di carabinieri presso le ambasciate e gli uffici consolari negli Stati africani da cui originano o transitano i flussi migratori. Questo per far fronte alle esigenze di sicurezza derivanti dall'apertura di nuove sedi diplomatiche come quelle in Niger e Guinea o la riapertura dell'ambasciata di Tripoli.

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