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Biotestamento, protesta dei parroci con campane a morto

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dopo il via libera alla camera

Biotestamento, protesta dei parroci con campane a morto

Dopo la pattuglia di deputati di area cattolica, contro il biotestamento scendono in campo anche i parroci. Con una protesta eclatante. Quelli di Carovilli (Isernia), Castropignano (Campobasso), Duronia (Campobasso), Pietrabbondante (Isernia), Salcito (Campobasso) nel giorno dell’approvazione alla Camera dei deputati della legge sul biotestamento - hanno suonato le campane a morto, facendo anche affiggere a Pietrabbondante un necrologio. A renderlo noto è il parroco di Carovilli, Don Mario Fangio. «Con ciò - si legge in una nota - hanno voluto richiamare l’attenzione delle loro comunità sul funesto evento legislativo, che creerà una grande mole di problemi, e minerà alla base la certezza della indisponibilità della vita umana». Il necrologio recita: «Le campane suonano a morto perché la Vita è vittima della morte, dall’aborto all’eutanasia delle Dat (Disposizioni anticipate di trattamento). Con queste l’Italia ha scelto di “far morire”, non di far vivere».

Cardinale Bagnasco: questa legge non ci piace
Dal mondo cattolico è un coro di critiche. «Rimane un testo nel quale non possiamo riconoscerci, pur rilevando l’impegno con cui alcuni hanno cercato di migliorarne singoli aspetti». Questo il giudizio sulla legge sul biotestamento del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in un’intervista a Repubblica. «Essa - afferma il presule - rischia di aprire derive pericolose, come è avvenuto con altre leggi». Pronto alle barricate è Mario Gandolfini, presidente del Family day, che attacca: «Da medico sono preoccupato per i passaggi che riducono la mia professione a mera esecuzione di un testamento». Sulla stessa linea il presidente del Movimento per la Vita Gian Luigi Gigli: «È una legge che introduce nei fatti il suicidio assistito e l’eutanasia omissiva».

Lorenzin: parti da riprendere al Senato
Più cauto il commento della ministra della Salute di area cattolica, Beatrice Lorenzin, che ha definito la legge sul biotestamento «sicuramente una norma importante e molto complessa perché riguarda aspetti delicati della vita delle persone». Ma ha sottolineato anche come siano «rimasti in sospeso alcuni elementi, a partire dal registro delle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) che spero possano essere ripresi al Senato».

Cirinnà: sono parzialmente ottimista
Di segno opposto il punto di vista della senatrice Pd Monica Cirinnà, madrina della legge sulle unioni civili, che ha dichiarato: «Dopo il timido passo fatto con le unioni civili, una legge importante che ha dato riconoscimento e felicità a tante persone, arriva in Senato il biotestamento e si sa quale siano le difficoltà dei numeri in Aula. Io sono parzialmente ottimista, ma non troppo».

Parlamento 24 / Biotestamento, cosa cambia

Il ddl passa all’esame del Senato
La legge sul fine vita ha ottenuto il suo primo via libera giovedì 20 aprile alla Camera con 326 voti favorevoli e 37 contrari. Il disegno di legge sul biotestamento consente, tra l’altro, a tutte le persone maggiorenni di poter esprimere le proprie preferenze sui trattamenti sanitari, compresa la nutrizione e idratazione artificiale. Un testo criticato appunto dall’area cattolica e che ha avuto il no anche della Lega Nord, Ap, Fdi e da Forza Italia che però ha lasciato ai suoi libertà di coscienza. La partita ora si sposta al Senato dove il fronte cattolico si prepara ad affilare le armi sperando in un esito diverso. Salvo sorprese però l’ok definitivo al disegno di legge non dovrebbe essere messo in discussione tenendo conto del sostegno del Pd, del Movimento Cinque Stelle e di tutti gli esponenti dei partiti di sinistra.




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