Sarà la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo, composta da 17 giudici, a occuparsi del ricorso di Silvio Berlusconi contro la legge Severino. Lo ha reso noto la Corte che in una nota ha dichiarato che «le parti sono state informate e hanno un mese da oggi per presentare obiezioni debitamente motivate» contro questo orientamento.
Un mese di tempo per proporre opinioni “ragionate”
Dunque le parti sono state informate e hanno un mese di tempo per sottoporre le loro opinioni “ragionate”. Nel ricorso a Strasburgo Berlusconi aveva argomentato che l’applicazione della legge Severino (che ha portato alla sua decadenza da senatore in conseguenza della condanna definitiva per frode fiscale), non possa essere retroattiva.
Quando è previsto il ricorso alla Grande Camera
Il ricorso alla Grande Camera è previsto per i casi più complessi e, in particolare, quando il caso solleva gravi problemi di interpretazione della Convenzione o dei protocolli o se la sentenza può scatenare un contrasto con una sentenza precedente.
Il ricorso di Berlusconi si fonda sul fatto che l'’articolo 7 della Convenzione europea impedisce la retroattività per cui la legge Severino non può essere applicata in modo retroattivo. Incandidabilità e decadenza parlamentare, secondo Berlusconi, sono sanzioni di natura penale, alla luce dei cosiddetti “criteri Engel” utilizzati dalla Corte europea.
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