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Manovrina, Ance: preoccupano aumenti Iva. Confedilizia: ignorato settore immobiliare. Cgil: grande assente è il lavoro

«Forte preoccupazione» per il mantenimento, seppur in misura parziale, delle clausole di salvaguardia, ma «soddisfazione» per l'abbandono della riforma del catasto. È il giudizio espresso sulla manovrina dall'Ance, l'associazione dei costruttori edili, che nel corso di un'audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, fa notare che l'aumento dell'Iva «produce solo effetti negativi sul mercato, con una forte contrazione dei consumi».
Nel corso della mattinata le commissioni parlamentari hanno ascoltato anche le valutazioni di Confindustria e Confedilizia, quelle di Cgil, Cisl e Uil e di Rete Imprese Italia.

Ance: aumento Iva comprime le attività di un comparto già sofferente
Secondo l'Ance «per il settore delle costruzioni, in particolare, l'innalzamento dell'aliquota ridotta del 10% colpisce ulteriormente il mercato immobiliare, ad esempio delle seconde case e delle case destinate all'affitto, comprimendo ancor di più le attività di un comparto ancora fortemente in crisi».
I costruttori accolgono invece «con soddisfazione» l'abbandono del piano di riavvio della riforma del catasto che, «così come concepito, ricalcava più o meno esattamente il progetto naufragato due anni fa per l'impossibilità di garantire l'invarianza del prelievo fiscale». Nell'insieme, il provvedimento sembra contenere, a giudizio dell'Ance, «disposizioni che preoccupano molto tutti i settori produttivi e in particolare il settore delle costruzioni, ispirate solo a una logica di cassa contingente, sotto la veste ufficiale di contrasto all'evasione fiscale, senza in alcun modo considerare l'obiettivo di rilancio dell'economia del Paese».

Confedilizia: «Ignorato settore immobiliare»
La manovra-bis dimostra «la mancanza assoluta di volontà di intervenire sul settore immobiliare» ancora profondamente in crisi, e che necessiterebbe invece di una "cura shock" da punto di vista fiscale. Lo ha detto il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, nel corso dell'audizione sul decreto davanti alle Commissioni Bilancio.
Parlando in dettaglio delle misure previste dalla manovra, in particolare della cosiddetta "tassa Airbnb", il presidente ha spiegato: «Non ci spaventa la ritenuta, ma non posso non rilevare come turbi molto, e in questo caso effettivamente spaventi, il fatto che si parta da un pregiudizio per giustificare la normativa». Parlando dell'evasione fiscale nel settore, la relazione tecnica al decreto, ha precisato Spaziani Testa, cita infatti «i dati di un'indagine della Guardia di Finanza di Venezia, presumibilmente quindi riferita alla stessa città, che avrebbe dimostrato che solo un affitto su quattro è dichiarato. Ci preoccupa la dimensione territoriale del presupposto» per fare una legge nazionale.

Cgil: «Ancora una volta lavoro è grande assente»
Quella all'esame del Parlamento è una manovra in cui, «ancora una volta, il grande assente è il lavoro. Una manovra che non mostra alcuna ambizione di rilancio del Paese, anzi lo lascerà, purtroppo, in una fase di stagnazione, senza sospingere la crescita del Pil». Così ha sottolineato la segretaria confederale Cgil, Gianna Fracassi, nel corso dell'audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Per la Cgil, poi, nel decreto «è presente tutta una serie di aggiustamenti tecnici di natura amministrativa, procedurale e normativa, nonché di incentivi fiscali, che appaiono a vantaggio prevalentemente delle imprese».

Cisl: «Serve riforma Irpef»
Per la Cisl «neutralizzare gli aumenti dell'Iva è necessario, ma il problema va risolto in modo diverso. Dobbiamo evitare che da un lato la neutralizzazione assorba larga parte delle risorse economiche, dall'altro insistere perché l'operazione possa essere fatta nell'ambito di una riforma complessiva dell'Irpef». «Invece dei tagli lineari - ha spiegato il segretario confederale Maurizio Petriccioli durante l'audizione - bisognerebbe riorganizzare le tax expenditure, almeno per quanto riguarda le duplicazioni e la parte che non riguarda i diritti costituzionalmente garantiti. Ci sarebbe un aumento generale della pressione fiscale, ma l'intervento sarebbe comunque meno recessivo dei tagli lineari».
Petriccioli ha inoltre notato che, in tema di lavoro, il decreto «non comprende la detassazione dei premi anche per i lavoratori del pubblico impiego».

Uil: «Decreto minestrone»
«Questo decreto è un po' minestrone ed è stato un po' snaturato: alcuni interventi erano necessari e urgenti, altri potevano essere rimandati a provvedimenti sulle singole materie, come il trasporto pubblico». È questa la posizione della Cisl sulla manovrina illustrata alle commissioni parlamentari dal segretario confederale Guglielmo Loy. «Ci saremmo aspettati di più sul superamento di interventi spot come la rottamazione e sul contrasto
all'evasione», ha aggiunto Loy. Bene invece «l'intervento teso a sterilizzare l'aumento dell'Iva che considereremmo tragico».

Rete Imprese: «Split payment meccanismo perverso»
Gli interventi previsti nella manovra-bis «non vanno nella direzione di rafforzare il mondo delle piccole e medie imprese e i consumi interni». È il giudizio di Rete Imprese Italia, che nell'audizione davanti alle commissioni Bilancio ha riservato aspre critiche allo split payment: un «meccanismo perverso» alla cui estensione l'associazione è «totalmente contraria».

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