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Galliani coinvolto nell’inchiesta sui diritti tv. Ma non è…

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ipotesi associazione a delinquere

Galliani coinvolto nell’inchiesta sui diritti tv. Ma non è indagato

  • – di Redazione online
Adriano Galliani (Ansa)
Adriano Galliani (Ansa)

Nubi all’orizzonte per l'ex ad del MilanAdriano Galliani. secondo la Procura di Milano, avrebbe fatto parte col presidente del Genoa Enrico Preziosi e altre persone di “un'associazione a delinquere in grado di interporsi fin dal 2009 tra il mercato e le squadre di calcio, cui spettano” i profitti della “commercializzazione” dei diritti tv in Italia e all'estero,”per appropriarsi di una fetta consistente di questi”. Il coinvolgimento di Galliani, allo stato non indagato, emerge dalla richiesta d'arresto per 2 ex manager di Infront, respinta dal gip.

L’ex ad del Milan: «Cado dalle nuvole»
“Sono caduto dalle nuvole, quando ho visto la notizia ho sentito il mio avvocato, Niccolò Ghedini. Mi ha confermato che non sono indagato e mi ha detto di stare sereno e tranquillo”. Così l'ex ad del Milan, Adriano Galliani, interpellato dall'ANSA, ha commentato la ricostruzione dei pm di Milano che indagano sui diritti tv, secondo cui sarebbe coinvolto in “un'associazione a delinquere”. “Le intercettazioni? Ero vicepresidente di Lega, era normale che parlassi con l'advisor”, ha replicato Galliani

Richiesta di arresto impugnata dai pm
La richiesta di arresto dei manager Infront, il cui rigetto da parte del gip Manuela Accurso Tagano è stata impugnato dai pm di Milano Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, riguarda Riccardo Silva (il fondatore nel 2004 della MP & Silva), Marco Portareli e Giuseppe Ciocchetti, ex presidente ed ex direttore generale di Infront Italy, società advisor della Lega Calcio.

I tre, si legge nel capo di imputazione, avrebbero “costituito, organizzato e gestito una associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti, tra i quali turbativa d'asta (in relazione ai diritti tv per il
mercato estero, ndr), autoriciclaggio, truffa aggravata, ostacolo alle funzioni di vigilanza, evasione fiscale e comunque tutti quei reati di volta in volta necessari per governare i processi di sfruttamento dei diritti audiovisivi derivanti dal gioco del calcio, con l'impossessamento di denaro che avrebbe dovuto, in un corretto regime concorrenziale, entrare nelle casse della Lega Calcio e quindi, pro quota, nelle casse delle società che vi aderiscono”.

«Importante il ruolo del rapporto fra Bogarelli e Galliani»
Tale associazione per i pm “ha operato dal 2009 fino a tutto il 2015” e sarebbe stata costituita anche da Preziosi, Andrea Locatelli, ex manager Infront e altri, e si sarebbe giovata “del ruolo fondamentale svolto” dalla “società nominata advisor della Lega Calcio di serie A dal gennaio 2009 fino ad oggi”.

“Ricopre un ruolo importante nella realtà associativa - scrivono i pm - il rapporto tra Bogarelli e Galliani, dirigente del Milan Calcio e vice presidente della Lega”.

Secondo una informativa della Gdf, riportata nella richiesta, risultano diverse telefonate intercettate che “rivelano l'esistenza di 'rapporti e interessi comuni'” tra Bogarelli d un lato e Galliani e Preziosi dall'altro. “Emerge in particolare - annotano i pm - la condivisione di strategie comuni... che coinvolgono il mondo del calcio. Non risulterebbero derivare esclusivamente dalla rivalità sportiva, bensì dal perseguimento di interessi economici e dalla loro tutela'”.

A questo proposito nell'atto si parla di due conversazioni tra Galliani e Bogarelli che “stigmatizzano il presidente della Juventus, Agnelli”.

Le intercettazioni: Galliani e la Juve «arrogante»
Non hanno usato troppi giri di parole l'ex ad del Milan Adriano Galliani e l'ex manager di Infront Marco Bogarelli per descrivere il comportamento del presidente della Juventus Andrea Agnelli, che hanno bollato con epiteti poco cortesi.

Infatti da una intercettazione del 13 marzo 2015, riportata nella richiesta di arresto - poi respinta dal gip - della Procura di Milano nei confronti dello stesso Bogarelli e di altre due persone, il primo riferendosi al numero uno della squadra bianconera dice: “(…)Oltre ad essere un imbecille, per altro è…cioè non è che è un genio…non lo so, poi va in Germania a sputtanare la Lega….io adesso gli scrivo, basta, non si può avere, tutti che sputano sul calcio italiano, come si va a vendere…?”. E Galliani: “Eh, sì (...) io, voglio dire, io ho dichiarato... qualcuno se mi chiede mi richiamo a quello che avevo detto quando hanno fatto quell'attacco famoso... l'arroganza è cosa della Juventus che ad essa non sa sfuggire... commento che io ho fatto, voglio dire, loro bisogna darli... perché il signor Agnelli prende 100 milioni dalla Lega Calcio”.

Poco più avanti Bogarelli afferma: “dai un'accelerata”. Dall’altra parte l'ex presidente rossonero: “solo sarà bene che risponda qualcun altro perché io, voglio dire, io la botta gliela do, io voglio star concentrato, la botta sarà nella ripartizione dei diritti televisivi, lì gli darò la botta... adesso chiamo Enrico che dice sempre che bisogna parlare con Agnelli”. E ancora Galliani: “adesso faccio un po' di casino”. Bogarelli: “eh, bravo”. Galliani: “fai un po' di casino anche
tu”.

Aggiornamento del 16 maggio 2019
Con decreto 19 aprile 2018, il Gip di Milano ha disposto l'archiviazione del procedimento con riferimento a tutte le ipotesi di reato non sussistendo elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio.

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