Lifestyle

Diritti tv, perquisite le sedi di alcune società di A e B

  • Abbonati
  • Accedi
L'inchiesta sul calcio

Diritti tv, perquisite le sedi di alcune società di A e B

(Ansa)
(Ansa)

La Guardia di finanza entra negli uffici di alcune società di calcio di Serie A e B, sequestrando carte utili all'inchiesta che mira a ricostruire l'assegnazione dei diritti tv per la Serie A, avvenuta la scorsa primavera. Una perquisizione avvenuta “sotto traccia” quella della guardia di Finanza venerdì scorso, nel filone di indagine aperto dalla Procura di Milano che ipotizza i reati di turbativa d'asta, turbata libertà degli incanti e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza, in relazione alla compravendita dei diritti televisivi. Tra le sedi perquisite è emerso il nome del Genoa: «Ma siamo tranquilissimi» ha detto Enrico Preziosi, numero uno del club ligure. A quanto si è appreso, tra le squadre all'attenzione ci sarebbe anche il Bari.

La perquisizione è stata eseguita su disposizione del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e dei pm Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi, titolari dell'indagine divisa in più filoni, uno dei quali riguarda presunte irregolarità nell'assegnazione dei diritti tv del calcio avvenuta la scorsa primavera. Quattro giorni fa intanto è stato arrestato Andrea Baroni, fiscalista e tra i soci della Tax and Finance (T&F), società di consulenza fiscale di diritto inglese con sede operativa a Lugano e con uffici in tutto il mondo che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere. Baroni è accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani assieme ad altre persone essendo, per i pubblici ministeri, uno dei soci della Tax and Finance (T&F), società di consulenza fiscale con sede a Lugano e di diritto inglese con uffici in tutto il mondo. Società che tra i clienti, come risulta dall'ordinanza del gip, ha anche la Infront Italy srl di Marco Bogarelli, advisor della Lega Calcio nella vendita dei diritti televisivi delle squadre di serie A e B per i campionati 2015/2017.

È proprio contestualmente all'arresto di venerdì scorso che, nell'altro filone di indagine, le Fiamme Gialle si sono presentate nella sede milanese della Lega Calcio con un ordine di esibizione di documenti nel quale si ipotizza a carico di Infront, Bogarelli, alcuni manager della stessa società e due di Rti (gruppo Mediaset) i reati di turbativa d'asta e turbata libertà degli incanti, in relazione alla compravendita dei diritti tv. Altro reato contestato a vario titolo è ostacolo all'attività degli organi di vigilanza, in particolare, come è stato riferito in ambienti giudiziari milanesi, nei confronti della Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio, in relazione a presunti ritocchi al rialzo dei bilanci di alcune società calcistiche al fine di poter essere ammesse ai campionati.

I pm, riguardo a questo capitolo, sospettano che Infront abbia effettuato “indebiti finanziamenti” estero su estero ad alcune società per consentire loro di far figurare, ai controlli della Covisoc, uno stato di salute “buono” e un determinato equilibrio finanziario dimostrando così di aver rispettato i parametri economici richiesti dalla normativa sulle società calcistiche professionistiche ed evitando penalizzazioni. In sostanza, si ipotizza una sorta di ritocco irregolare al rialzo dei bilanci.

Aggiornamento del 16 maggio 2019
Con decreto 19 aprile 2018, il Gip di Milano ha disposto l'archiviazione del procedimento con riferimento a tutte le ipotesi di reato non sussistendo elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio.

© Riproduzione riservata