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Lavoro, nel Lazio il 6,5% degli occupati in somministrazione

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i dati al convegno di unidustria

Lavoro, nel Lazio il 6,5% degli occupati in somministrazione

Secondo i dati Inail più recenti disponibili, nel terzo trimestre del 2016 gli occupati in somministrazione nel Lazio sono stati 23.527, il 6,5% del totale dei lavoratori tramite Agenzia in Italia. La stragrande maggioranza è concentrata a Roma e provincia: 17.239 su 23.527. I dati sono stati diffusi durante la prima tappa del Roadshow imprese 2017 di Assolavoro (l’associazione delle agenzie per il lavoro), svoltasi nella sede di Unindustria a Roma. Le prossime tappe saranno a Napoli (6 giugno), Torino (16 giugno) e Milano (23 giugno).

Tortoriello: semplificare gli adempimenti e meno tasse
«Negli ultimi 20 anni la produttività del lavoro in Italia è cresciuta del 5% contro il +30% degli Usa e il +25% della media Ue», ha detto Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria. In questo scenario, ha proseguito, «le agenzie del lavoro hanno un ruolo necessario per massimizzare l’incontro domanda-offerta di lavoro. Ma gli incentivi e le riforme non creano lavoro se non si attua una politica industriale incentrata sulle imprese, con un calo delle tasse e una semplificazioni delle circa 165mila leggi».

“Gli incentivi e le riforme non creano lavoro se non si attua una politica industriale incentrata sulle imprese”

Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria 

Crescono i lavoratori impiegati tramite le agenzie per il lavoro
In base ai dati diffusi da Enzo Mattina, vicepresidente di Assolavoro, da gennaio a dicembre 2016 il numero medio mensile di lavoratori impiegati tramite le Agenzie per il Lavoro in Italia è pari a 378 mila (+9% sul 2015): il valore più alto dall’introduzione della somministrazione in Italia nel 1997. A dicembre 2016, in particolare, si è raggiunto il picco storico con oltre 409 mila lavoratori occupati in somministrazione.

Lo scenario del mercato del lavoro post-voucher
Arturo Maresca, professore di diritto del lavoro alla Sapienza, ha fatto una analisi storica di come è cambiato il mercato dal pacchetto Treu al Jobs Act, passando per la legge Biagi e la riforma Fornero: «Con l’abolizione dei voucher, il lavoro breve non può essere lasciato a se stesso, la somministrazione in questo scenario può funzionare e se le agenzie del lavoro funzionano bene ne guadagnamo tutti». Lucia Valente, assessore al Lavoro del Lazio, ha ricordato l’importanza di ricollocare nel più breve tempo possibile le persone che perdono il posto di lavoro: «Più si sta a casa, più è difficile reinserisi sul mercato» .

Sacconi: adattarsi a un mercato in transizione continua
Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato, ha ricordato come il mercato del lavoro sia in «transizione continua. Bisogna ragionare su come permettere al lavoratore di aggiornarsi e acquisire nuove competenze non solo dopo che ha perso il posto. Allo stesso tempo, scuola e università non possono viaggiare separate dalle necessità delle imprese. Infine servono meno leggi e la regolamentazione deve essere lasciata alla contrattazione aziendale e territoriale, l’unica che può stare dietro ai cambiamenti del mercato».

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