L'ultimo incoraggiamento è l'ok informale dell'Ue alla manovrina italiana da 3,4 miliardi di euro per la correzione dei nostri pubblici, che si accompagna alla conferma da parte di S&P del rating Italia a BBB- con outlook stabile (dopo la bocciatura di Fitch di due settimane fa). Non un caso, secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ma primi «frutti visibili» dei «grandi sforzi» che sta facendo l'Italia per risanare i propri bilanci e riagganciare la ripresa. Nel linguaggio dei numeri, questo equivale ad una crescita stimata del Pil dell’1,1% in termini reali nel 2017, « il valore più alto dal 2014», e nel «significativo miglioramento» dell’occupazione, con oltre 700mila nuovi occupati, «per larga parte a tempo indeterminato».
“Gli ultimi dati «consentono di collocare il percorso di finanza pubblica in una prospettiva decisamente più favorevole rispetto al passato”
Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia
Intervenendo a Bergamo al giuramento degli allievi ufficiali dell'Accademia della Guardia di Finanza il ministro sottolinea che gli ultimi dati «consentono di collocare il percorso di finanza pubblica in una prospettiva decisamente più favorevole rispetto al passato». Anche per questo «si registrano segnali incoraggianti sul fronte della crescita del reddito, degli investimenti e dell'occupazione». Al rafforzamento della crescita si associa anche «la riduzione del deficit e la graduale stabilizzazione del debito che, per la prima volta dopo 9 anni, si avvia ad una diminuzione».
Riforme percorso obbligato, no a scorciatorie
Molto è stato fatto, dunque, spiega alla agli allievi delle Fiamme Gialle, ma molto resta ancora da fare per stabilizzare la ripartenza. «Abbiamo raggiunto traguardi importanti ma é essenziale assicurare la continuità e la coerenza dell'azione di governo per creare le migliori condizioni per gli investimenti stranieri e nazionali e allo stesso tempo sostenere e rafforzare l'equità sociale del paese», aggiunge Padoan. Si tratta quindi di «continuare con il programma di riforme strutturali resta un percorso obbligato per consolidare un processo di crescita stabile e sostenuto nella consapevolezza che non esistono scorciatoie». Perchè, conclude, «le riforme si sostengono a vicenda e tutti gli strumenti vanno utilizzati per implementarle».
Miglioramenti su tempi giustizia e trasparenza del Fisco
Padoan ricorda quindi i passi in avanti registrati sul fronte delle riforme strutturali dove «sono stati conseguiti significativi progressi e continuano le azioni per migliorare il mercato del lavoro, la concorrenza e la capacità competitività del paese». Tra i progressi fatti il ministro cita in particolare la durata dei processi civili, «l’accresciuta l'efficacia e l'efficienza dell'azione pubblica», e la maggiore trasparenza del sistema fiscale resa possibile «aumentando il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione fiscale». Per ribadire il cambio di approccio con il cittadino il ministro ricorda il calo della pressione fiscale ridottasi nel 2016 di circa mezzo punto rispetto al 2015, e il taglio delle aliquote Ires, in programma quest’anno, «ulteriore passo per la riduzione della pressione fiscale sui fattori produttivi». Senza dimenticare i «risultati importanti realizzati nel nontrasto all'evasione fiscale con un recupero di gettito pari nel 2016 a 19 miliardi di euro, in aumento del 28% rispetto al 2015».
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