Italia

Mazziotti, l’avvocato «di rango» che tesse la tela di…

  • Abbonati
  • Accedi
col pallino della concorrenza

Mazziotti, l’avvocato «di rango» che tesse la tela di Penelope della legge elettorale

In sette giorni ha incontrato i rappresentanti di tutti i partiti presenti a Montecitorio e poi ha steso un testo base che ha l’ambizione di tenere dentro le richiestedella maggioranza. Una missione improba che ha dietro un personaggio che non ti aspetti. Non un politico di lungo corso ma un uomo delle professioni, distinto e preparatissimo. Il relatore della legge elettorale - e uomo centrale delle trattative di questi giorni - si chiama Andrea Mazziotti di Celso.

Avvocato di razza
Nobile di rango, figlio di Manlio Mazziotti di Celso, uno dei più illustri costituzionalisti italiani, Andrea Mazziotti è un avvocato di fama internazionale. Ha lavorato da Baker McKenzie, da Gianni Origoni Grippo, ha fondato lo studio Labruna Mazziotti Segni e poi è passato in Lombardi Segni. L’attività parlamentare, sotto le insegne di Scelta civica e di Mario Monti, lo ha sottratto a quella legale, ma una delle ultime operazioni che ha seguito è quella dell’acquisizione del 45% di Verizon Wireless da parte di Vodafone. Deal internazionale da 130 miliardi di dollari, dove gli studi legali erano molti. C’era pure Mazziotti a seguire la mega fusione. E proprio il numero uno della commissione Affari costituzionali insieme con il padre fa parte di quella cerchia di esperti di diritto spesso interpellati dalle istituzioni della Repubblica.

Il “pallino” della concorrenza
Deputato impegnatissimo. Basta scorrere il suo sito internet - curato e aggiornatissimo - per capire a colpo d’occhio quali sono i suoi “pallini”: difesa della concorrenza prima di tutto (in molti sottovoce riferiscono della sua profonda amicizia con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda); più democrazia nell’accesso agli ordini professionali; pensioni (future) più eque anche per gli attuali trentenni (anche se lui ha 50 anni); lotta senza quartiere alle molte (troppe) società partecipate. Insomma, un profilo “anomalo”, né troppo di destra, né troppo di sinistra....forse il più indicato a mettere d’accordo tutti i partiti sulla legge elettorale.

© Riproduzione riservata