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la visita in cina

Gentiloni: «Via della Seta sfida per Europa, serve connettività»

Il premier Paolo Gentiloni e il presidente cinese Xi Jingpin
Il premier Paolo Gentiloni e il presidente cinese Xi Jingpin

La 'Belt and Road', il maxi piano cinese per una nuova Via della Seta è «una sfida per l’Europa» e avrà successo nella misura in cui «le economie dei paesi diverranno più libere e diversificate, e le barriere commerciali ridotte». Lo ha detto, nel suo intervento al Forum in corso a Pechino, Paolo Gentiloni, sottolineando che la parola chiave è la «connettività» tra Europa e Asia e «i vantaggi che ne seguiranno». È importante «la sinergia fra i progetti
asiatici e quelli europei», ha aggiunto ricordando poi la «posizione privilegiata» dell’Italia, «al centro del Mediterraneo» ed il «grande potenziale italiano su porti e la logistica».

Gentiloni si è poi detto d’accordo con il presidente cinese Xi Jingpin sull’importanza di una «maggiore efficacia dei processi di governance della globalizzazione», rinviando il tema all’appuntamento del prossimo G7 di Taormina. «L’Italia è pronta a fare la sua parte», ha detto Gentiloni mentre Xi si è detto fiducioso sul fatto «che il G7 possa svolgere un ruolo costruttivo e favorire un clima positivo».

Gentiloni: rendere permanente forum su Via Seta
Il premier italiano ha sottolineato inoltre che il Forum 'One Belt, One Road', che vede riuniti a Pechino una trentina di leader mondiali per discutere sulle prospettive di collegamento tra Asia e Europa, andrebbe trasformato in un appuntamento permanente. Una proposta, quella del premier italiano, condivisa anche dagli altri leader che, a loro volta, hanno avanzato lo stesso auspicio. Il vertice è stato voluto dal presidente Xi Jinping per promuovere il suo maxi piano infrastrutturale per unire i due continenti sul piano commerciale ma anche delle relazioni internazionali.

«Grave errore se Europa si tira fuori da Via Seta»
La Via della Seta «è un disegno geopolitico di grande interesse». E se l’Europa «se ne tirasse fuori, sarebbe un grave errore» ha aggiunto Gentiloni al termine del Forum, spiegando l’obiettivo: collegare «la parte del mondo che cresce di più, ovvero quella asiatica, attraverso quella dell’Asia centrale che non è molto infrastrutturata, con la parte a più alto reddito e cioè l'Europa. Proiettandosi verso il continente del futuro, ovvero l’Africa»

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