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    Dossier | N. 18 articoliFree Lunch

    Montepaschi allunga di 8,5 anni la scadenza di un covered bond «retained»: ottimizzata l’efficienza operativa sul collaterale Bce

    (Imagoeconomica)
    (Imagoeconomica)

    L’allungamento della scadenza di un bond, si sà, mette paura al mercato, perchè è un evento che evoca lo spettro del default. Ma non sempre va così: alcuni bond totalmente posseduti dall’emittente possono essere allungati senza destare alcuna preoccupazione. E’ questo il caso di MPS: nessun brivido infatti è dovuto al covered bond Montepaschi serie 13 la cui durata nei giorni scorsi è stata estesa di 8,5 anni semplicemente per ottimizzare l’operatività sui collaterali.

    Questa obbligazione bancaria garantita sarebbe dovuta scadere il 30 giugno prossimo mentre ora ha una nuova scadenza fissata il 31 dicembre 2025. Trattandosi di un covered bond di tipo CPT (Conditional Pass Through e quindi con una seconda scadenza lunghissima) il Montepaschi ha anche allungato di 8,5 anni la seconda maturity, quella extra-lunga, ora fissata al 31 dicembre 2063.

    Gestione del collaterale. Il Monte ha esteso la durata di questo particolare covered bond - che è del tipo “retained” cioè posseduto integralmente da MPS per essere utilizzato come garanzia collaterale per le operazioni di rifinanziamento principale presso la Bce - per pura finalità di ottimizzazione operativa: l'allungamento della scadenza di questa emissione è parte di una strategia di allungamento delle scadenze delle passività retained del Monte, volta non solo ad ottimizzarne l'efficienza operativa ma anche a stabilizzare nel tempo la cosiddetta “Counterbalancing Capacity” cioè l'ammontare dei titoli che possono essere utilizzati come collaterale.

    Il programma di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) del Montepaschi ha in tutto 16 serie per un totale di 8,92 miliardi.

    La modifica non comporta nessun impatto sul rating. L’estensione della scadenza di un retained covered bond non ha alcun impatto sul rating, che resta invariato. “Le operazioni di allungamento della scadenza dei covered bond retained, cioè detenuti totalmente dalla banca emittente, sono rare, ma quella del Montepaschi non è la prima che vediamo. Il nostro rating A2 on review with direction uncertain (sotto revisione con direzione incerta) sul covered bond Montepaschi che ha avuto la sua scadenza allungata di 8,5 anni resta invariato - ha spiegato Elise Savoye, AVP, Analyst, Structured Finance Group di Moody's -. L'allungamento di questo tipo non è riconducibile ad un problema di liquidità dell'emittente: in alcuni casi è un'operazione di contenimento dei costi in quanto un'estensione della scadenza di un bond costa meno di una nuova emissione”.

    L’agenzia di rating DBRS ha fatto sapere in un comunicato che lascerà invariato il rating “A- high” (sotto osservazione con implicazioni negative) dei retained covered bond del Montepaschi per i quali è previsto un allungamento della scadenza, oltre alla serie 13 in prospettiva anche le serie 14, 19, 20, 21 e 22.

    In una nota pubblicata ieri, l’agenzia di rating europea Scoperatings ha commentato che per quanto i retained covered bond siano un toccasana per gli emittenti (perchè aumentano il collaterale per finanziarsi presso la Bce), dal punto di vista degli investitori manca chiarezza in quanto i retained possono essere modificati unilateralmente dagli emittenti e possono generare confusione rispetto agli altri covered bond. Per questo, secondo gli analisti di Scoperatings, occorrerebbero delle regole ad hoc per le modalità di modifica dei retained bond. Il Montepaschi in passato, nel giugno 2015, ha già modificato un covered bond (non retained) con struttura soft bullet (si veda glossario alla fine) in programma CPT: all’epoca questa modifica costò alla banca 50 centesimi come commissione di conversione.

    Cosa è un programma CPT CPT significa “conditional pass-through” ed è la modalità con la quale viene gestito il default di un emittente per i programmi di emissione garantiti ( “covered bond”), dotati di questa caratteristica: nei programmi di emissione CPT, in caso di fallimento dell'emittente, i titoli scaduti, se non rimborsati, vengono ammortizzati in linea con la scadenza del portafoglio di crediti sottostante (in tal caso viene meno la scadenza originaria, ma non è nota a priori la nuova scadenza). Di conseguenza, in caso di default dell'emittente, il programma di emissione viene di fatto scollegato (“de-linked”) dall'emittente defaultato, diventando sostanzialmente una struttura autonoma, molto simile ad una cartolarizzazione.

    Chiaramente, l'allungamento della scadenza del retained covered bond CPT del Monte, realizzata su iniziativa dell'emittente su bond totalmente detenuti dall'emittente stesso, non ha nulla a che vedere con l'allungamento previsto dal CPT, automatico in caso di default dell'emittente.

    IL GLOSSARIO DEI COVERED BOND

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