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Dall’Imu 16 miliardi all’anno. Il conto più alto in Valle…

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LE IMPOSTE SUGLI IMMOBILI

Dall’Imu 16 miliardi all’anno. Il conto più alto in Valle d’Aosta e Liguria

Dall’Imu sono arrivate entrate per 15,9 miliardi di euro nel 2016 contro i 16,3 miliardi del 2015. Il conto medio più alto è stato pagato in Valle d’Aosta (570 euro), Liguria (497 euro) e Trentino Alto Adige (387 euro). Un chiaro effetto dell’incidenza delle seconde case in queste tre regioni. Mentre in valore assoluto gli importi più elevati sono stati versati in Lombardia (2,8 miliardi di euro) e Lazio (1,96 miliardi di euro): da queste due regioni arriva il 30% del gettito complessivo dell’imposta sugli immobili, pagata su tutti gli immobili diversi delle abitazioni principali (che, invece, sono tassate solo se classificate nelle tre categorie catastali di pregio: A/1, A/8 e A/9). Sono alcuni dei dati che emergono dall’analisi georeferenziata delle entrate tributarie resa disponibile dal dipartimento delle Finanze del Mef.

Città metropolitane al top
Ragionevole attendersi che la maggior parte delle entrate Imu arrivi dalle città metropolitane. A Roma il gettito Imu 2016 è stato quasi di 1,3 miliardi di euro, seguita da Milano con 783,6 milioni di euro. Più staccati gli altri grandi centri con Torino che arriva quasi a toccare i 332,5 milioni e Napoli che invece si “ferma” a 237,5 milioni di euro. All’estremo opposto della graduatoria, due piccoli centri della provincia di Oristano, tra i Comuni meno popolosi d’Italia: Baradili e Pompu, entrambi con un gettito complessivo inferiore ai 7mila euro. Roma si conferma in testa anche a livello provinciale dove raccoglie oltre 1,63 miliardi di euro. Anche in questo caso è tallonata dalla provincia di Milano con 1,15 miliardi di euro.

Dalle prime case di lusso 78 milioni
Dalle abitazioni principali censite nelle categorie catastali di pregio arrivano 78,9 milioni di euro, pagati da poco più di 137mila contribuenti, per un importo medio di 569 euro. Un numero di contribuenti che corrisponde allo 0,7% delle case utilizzate come abitazione principale (19,5 milioni) e che può essere considerato - in qualche modo - alla base della richiesta di tassare le prime case arrivata lunedì dalla Commissione europea.

Non c’è paragone con il l’Imu della categoria «altri fabbricati»: da qui arrivano 14,3 miliardi e la pagano più di 17 milioni di contribuenti, per un importo medio di 836 euro. Nel totale d’altra parte, rientrano le seconde case, gli uffici, i negozi, i magazzini e i box auto non pertinenziali.

Gli introiti da terreni e aree fabbricabili
Complice il ritorno alla perimetrazione delle aree esenti fissata dalla circolare 9/1993 e l’esclusione dei terreni posseduti da coltivatori diretti e agricoltori professionali, i terreni agricoli nel 2016 hanno fruttato all’Erario 457 milioni di Imu. Le province che ne versano di più sono quelle di Mantova (17,8 milioni), Pavia (17,1) e Ferrara (16): zone per lo più pianeggianti e con valori catastali mediamente più elevati delle altre. Dalle aree fabbricabili l’Erario ha ricavato invece un gettito di 945,8 milioni. In questo caso a guidare la graduatoria provinciale del gettito è Milano (65 milioni), seguita da Roma (51,9) e Brescia (33,8). I dati pubblicati dal dipartimento delle Finanze non includono il gettito della Tasi, che viene versata sugli immobili diversi dall’abitazione principale, dove previsto dal Comune.

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