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Madia: il 25 maggio la direttiva sullo smart working nella Pa

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settimana del lavoro agile

Madia: il 25 maggio la direttiva sullo smart working nella Pa

Arriverà in conferenza unificata il 25 maggio. Il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, annuncia così l'approdo della direttiva sul lavoro agile nella pubblica amministrazione. Il provvedimento prevede che almeno il 10% dei lavoratori che lo chiedono potranno sperimentare forme di smart working, senza «penalizzazioni nella loro professionalità e nell'avanzamento di carriera». Un «grande esempio di cambiamento che tiene insieme innovazione e coesione sociale» per Madia.

Lavoro agile scommessa per qualità servizio
Il lavoro agile «è una innovazione potente dell'organizzazione del lavoro che mette al centro la tecnologia, è una grande scommessa per cambiare la pubblica amministrazione nell'ottica della qualità del servizio reso al cittadino. Perché conta il risultato e non le ore di lavoro». Questo ha sottolineato il ministro Madia intervenendo a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, alla presentazione della settimana del lavoro agile che prende il via oggi. Questo permette ai dipendenti di pubbliche amministrazioni o imprese private di lavorare a distanza, da casa, da postazioni di coworking, ad esempio. Nella legge di riforma della pubblica amministrazione «abbiamo voluto mettere un articolo specifico» sul lavoro agile, che appunto «darà vita a una direttiva che presenteremo in conferenza unificata il 25». La misura prevede come detto che nelle amministrazioni pubbliche almeno il 10 per cento dei lavoratori che lo chiedono potranno sperimentare forme di lavoro agile.

Lo smart working nel privato e la legge
Nel settore privato lo smart working è ormai una realtà consolidata
, soprattutto nei gruppi più strutturati. La situazione attuale vede il 30% delle grandi società che nel 2016 ha realizzato progetti strutturati di lavoro agile (secondo l’osservatorio della School of management del Politecnico di Milano), mentre la situazione è ben diversa nelle Pmi, dove la percentuale è ferma al 5%, anche se è in aumento il numero di quelle interessate a introdurlo in futuro (quasi una su cinque). In tutto, si stimano quasi 300mila lavoratori attualmente coinvolti dallo smart working. Poche settimane fa con il via libera finale al Ddl su lavoro autonomo e agile lo smart working ha conquistato la sua prima regolamentazione nazionale.

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