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    Dossier | N. 18 articoliFree Lunch

    Cartolarizzazioni con il turbo: come impacchettare 350 miliardi di crediti deteriorati

    (Marka)
    (Marka)

    Un corposo e ambizioso emendamento alla legge 130 sulle cartolarizzazioni arricchisce la cassetta degli attrezzi della società veicolo (special purpose vehicle o spv) che acquista i crediti deteriorati dalle banche e li impacchetta per rivenderli al mercato sotto forma di bond. I bond emessi dalle società-veicolo delle cartolarizzazioni, chiamati asset-backed securities, pagano le cedole e rimborsano il capitale a scadenza o con un piano di ammortamento utilizzando il flusso di cassa generato dai crediti, anche quando i crediti sono in sofferenza o incagliati o scaduti. La novità sta nell’ampliamento del campo di azione della spv che potrà concedere finanziamenti ai debitori in difficoltà oppure ai fondi che investono negli immobili o beni a garanzia dei crediti deteriorati, potrà investire in azioni o partecipazioni in imprese inadempienti.

    Il grande bacino dei deteriorati. Le asset-backed securities (abs) in prospettiva potrebbero diventare strumenti di mercato per cartolarizzare l’intero bacino dei crediti deteriorati delle banche italiane, meglio noti come “non-performing exposures” il cui valore lordo a fine 2016 ammontava a circa 350 miliardi: ai 200 miliardi delle sofferenze (bad loans o non-performing loans) vanno aggiunti i crediti scaduti e sconfinati (cosiddetti past-due) e gli improbabili meglio conosciuti come incagliati (cosiddetti unlikely to pay), due categorie aggiuntive che ammontano a circa 150 miliardi.

    Il processo del deleveraging delle banche attraverso la pulizia dei bilanci deve essere accelerato perchè il portafoglio dei crediti deteriorati è dinamico, non statico: in tempi di crescita economica e vacche grasse le sofferenze si riducono ma in tempi di recessione e vacche magre e soprattutto nei momenti di difficoltà delle singole banche, i crediti meno deteriorati invece di tornare in bonis si trasformano in sofferenze. La scommessa è ambiziosa: utilizzare il meccanismo della cartolarizzazione per gestire al meglio i crediti deteriorati di migliore qualità, consentendo alla società-veicolo di effettuare finanziamenti ad hoc (sostituendosi alle b anche che non sono più in grado di dare sostegno ai loro debitori insolventi o inadempienti) e di intervenire anche con partecipazioni azionarie, per aumentare il valore del recupero del credito, o per addirittura riportare il credito in bonis. Insomma, dove c’è valore, questo valore va protetto, salvato: le PMI in difficoltà a volte sono costrette a chiudere i battenti perchè non riescono a trovare un sostegno finanziario adeguato per superare una crisi temporanea, perchè il rubinetto bancario è chiuso e il private equity o il venture capital non entrano.

    Come funziona? La cartolarizzazione potrebbe divenire uno strumento aggiuntivo per migliorare il recupero del credito nelle sofferenze oppure per gestire meglio i crediti incagliati, addirittura riportandoli in bonis. La banca cede alla società-veicolo il credito incagliato di una PMI e la società-veicolo emette un bond che cartolarizza quel credito, che comunque genera un flusso di cassa attraverso il recupero del credito oppure con il pagamento delle rate e degli interessi.

    Il leasing. La securitisation o cartolarizzazione, con la legge 130 modificata, andrà oltre i soli contratti di leasing perchè la società-veicolo sarà in grado di acquistare e occuparsi anche del leasing “repossessed” e dunque dei beni sottostanti il leasing, entrati in possesso delle banche nei casi di insolvenza o mancato rispetto del contratto; non è escluso che la società-veicolo che cartolarizza i contratti di leasing possa essere affiancata in futuro da un’altra spv che, nell’ambito della stessa cartolarizzazione, si occupi esclusivamente dei beni a garanzia.

    Le ristrutturazioni. Con la modifica alla legge 130 le spv potranno acquistare e cartolarizzare anche crediti deteriorati con ristrutturazione in corso, e che quindi hanno già avviato o previsto forme di sostegno con acquisizione di azioni o quote partecipative.

    I finanziamenti. La cassetta degli attrezzi delle società-veicolo delle cartolarizzazioni è stata potenziata inoltre con la possibilità di erogare finanziamenti, e questo si rende particolarmente necessario quando le banche che cedono il credito deteriorato non sono più in grado di erogare prestiti al debitore in difficoltà, frenate dai nuovi requisiti patrimoniali più stringenti o perchè sono esse stesse in difficoltà (per esempio Montepaschi e le due banche venete).

    Gli immobili. Un altro importante passo in avanti auspicato dal mercato è il prestito della spv finalizzato al recupero degli immobili sottostanti al credito, come garanzia e ipoteca: il valore degli immobili, asta dopo asta, scende ma in futuro la società-veicolo potrà finanziare le società “Re.O.Co” per aumentare il valore del recupero del credito, partecipando alle aste per acquistare gli immobili prima che perdano troppo valore.

    Il sistema bancario si augura che lo strumento della cartolarizzazione, dotato ora del turbo, possa migliorare il recupero del credito, oliare i meccanismi per riportare i crediti incagliati in bonis: ma la cartolarizzazione impone le logiche del mercato. Le società-veicolo dovranno emettere più asset-backed securities per avere le risorse per fare finanziamenti o investire in azioni. Nel mondo delle abs non esistono le bacchette magiche: chi acquisterà i bond delle cartolarizzazioni dei crediti deteriorati delle banche pretenderà una remunerazione adeguata in base al rischio di credito.

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