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Richetti, il rottamatore della prima ora che vuole il contributivo per…

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il relatore dei vitalizi

Richetti, il rottamatore della prima ora che vuole il contributivo per parlamentari ed ex

«Harambee, per fare politica ci vuole passione». È questo il motto di Matteo Richetti, braccio destro di Matteo Renzi e, insieme a lui, rottamatore della prima ora. Un rottamatore con l’orecchio attento ai costi della politica e, in quanto tale, estensore per il Pd della proposta di taglio dei vitalizi al traguardo alla Camera in queste ore.

Un Pd di estrazione Margherita
Profondamente emiliano, nato a Modena e cresciuto politicamente in Emilia Romagna, il 42enneMatteo Richetti non è un Pd di estrazione diessina. È piuttosto un ex Margherita, uno cresciuto «nella comunità parrocchiale» di Spezzano di Fiorano (Modena) come dice orgogliosamente sul suo sito (www.matteorichetti.it). La sua carriera politica inizia propria dalla guida della sezione nodenese della Margherita 14 anni fa. Di lì Richetti si è fatto strada venendo eletto consigliere regionale dell’Emilia Romagna fino a diventare presidente dell’assemblea. Poi le parlamentarie del Pd che lo hanno lanciato alla Camera nel 2013.

La corrente dei rottamatori
Insieme all’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi, al deputato Giuseppe Civati ed al deputato regionale siciliano Davide Faraone, Matteo Richetti fonda la corrente dei Rottamatori, una componente di stampo centrista e liberale del Partito Democratico, che chiede il rinnovamento della classe dirigente attraverso la rottamazione di quella vecchia.

Il grande gelo con Renzi
Ma Richetti non è un politico diciamo così “fedele a ogni costo”. Il 23 febbraio 2016 la luna di miele con Renzi si interrompe. Nella trasmissione televisiva Otto e mezzo, critica il leader dem e la sua indole autoritaria all’interno del Pd; aggiunge inoltre che è da circa un anno che non incontra il segretario del partito, sintomo di un deterioramento del rapporto tra lo stesso Richetti e Renzi. Ma un anno dopo, alla vigilia del congresso Pd i due “Matteo” tornano a parlarsi. Il grande gelo è finito: Richetti segue passo passo la campagna che ri-incoronerà Renzi segretario.

La lotta agli sprechi
È sa sempre il pallino di Richetti. Oggi alla ribalta con il Ddl che estende il contributivo a parlamentari (compresi gli ex) e consiglieri regionali, ieri in prima linea nei tagli ai costi della regione Emilia Romagna. Da presidente dell’Assemblea legislativa emiliana ha approvato una bozza in quattro punti che prevede un taglio netto del 30% sul budget di gruppi, commissioni e strutture speciali, con una riduzione dei costi compresa tra i 2 e i 2,5 milioni di euro. Dal 1º gennaio 2013 ha azzerato le spese di rappresentanza, facendo in modo che ciascun consigliere regionale paghi di tasca propria cene, buffet e viaggi, mentre per le spese strettamente legate all’attività istituzionale, le risultanze devono essere visualizzabili on line.

Harambee
«Harambee!» è la sua parola d’ordine. Cosa significa lo spiega lui stesso sull’home page del suo sito: «Nel Kenya dei villaggi, quello con le strade in terra battuta, può capitare che l’autobus si impantani e che l’autista faccia scende­re tutti per spingere al ritmo scandito di «Harambee!», un incita­mento corrispondente al nostro «Oh issa!». È questa la metafora che Matteo Richetti utilizza per descrivere la politica e il suo senso più profondo: quello della generosità di chi non abbandona una situazione di difficoltà e quello di un impegno che ha bisogno del contributo di tutti.

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