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Pd, Orlando: governo con Berlusconi ipotesi innaturale

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Pd, Orlando: governo con Berlusconi ipotesi innaturale

«Reputo un’ipotesi innaturale quella di un governo con Berlusconi. La riterrei ipotesi non adeguata a rispondere al populismo montante, con l’establishment che si chiude mentre vanno costruite le condizione per riconquistare settori popolari che sono andati a destra o sono andati ai Cinque Stelle. Non c'è nessuna demonizzazione delle intese», ma «noi dobbiamo preferire la costruzione del centrosinistra». Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando a Mix24. Sulle divisioni interne e sulle sua posizione rispetto al terzo competitor alle primarie dem Michele Emiliano, il Guardasigilli ha chiosato: «In un partito non ci deve essere opposizione, ma posizioni diverse. Naturalmente con Emiliano ci parliamo».

Orlando: sistema elettorale simile a I repubblica
Non positivo il giudizio complessivo sulla legge elettorale in discussione in commissione alla Camera. Malgrado l’apprezzamento per le modifiche adottate sui capilista bloccati. «Non condividiamo l’impianto di questa legge elettorale - ha detto Orlando - Si è partiti dal Mattarellum e si è andati verso una legge proporzionale». Non solo. «Non credo che ci sarà la certezza di una governabilità: credo che ci sarà meno certezza» e «sarà impossibile sapere la sera delle elezioni chi ha vinto», ha sintetizzato il Guardasigilli, che ha aggiunto: «Ritorniamo a un sistema simile a quello della prima repubblica, che io non ho mai demonizzato» però «la legge non va certo nella direzione della velocità. Bisognava preferire una legge che salvasse qualche elemento di maggioritario. Io credo che il cosiddetto Rosatellum, che a un certo punto sembrava avesse qualche consenso, poteva essere una strada da seguire».

«Con Renzi rapporto dialettico e leale»
A Giovanni Minoli che gli ha chiesto conto del suo rapporto con Renzi, Orlando ha parlato di «rapporto dialettico e leale». E al giornalista che lo ha incalzato chiedendo se il segretario del Pd sia più disponibile all'ascolto oppure no, il Ministro ha risposto: «Non ha fatto una metamorfosi sconvolgente, ma è troppo presto per dirlo, vedremo. Devo dire che nel passaggio della legge elettorale in Parlamento sono state accolte alcune indicazioni e questo è stato un buon segnale, questo l’ho preso come un fatto positivo».

Consip, «episodi inquietanti in alcune procure»
Sul caso Consip «io non parlerei di lotta tra procure (Roma e Napoli, ndr), ma di confusione e di episodi inquietanti in alcune procure» ha detto il ministro della Giustizia, aggiungendo di aver « chiesto al Procuratore generale di fare un rapporto sul funzionamento della polizia giudiziaria a Napoli, perché io ho poteri ispettivi sui magistrati e non sulla polizia giudiziaria e io le iniziative di controllo che dovevo fare le ho assunte. Qui probabilmente c'è una violazione di carattere penale sui cui c'è un'inchiesta, non è un profilo disciplinare».

«Su fuga notizie ha tendenzialmente ragione Gratteri»
In generale, riguardo alla fughe di notizie che accompagna molte inchieste, Orlando ha dato «tendenzialmente ragione al Procuratore Gratteri quando afferma che «se c’è una violazione, una fuga di notizie, quasi sempre la fuga di notizie esce o dalla procura o dalla polizia giudiziaria» e che in genere quando la polizia giudiziaria è responsabile della fuga di notizie, «c'è quanto meno una sorta di silenzio assenso da parte della Procura, se no le notizie non escono fuori?». «Non sempre sono così convinto che i sostituti siano in grado di vigilare sempre su quello che fa la polizia giudiziaria - ha commentato il ministro della Giustizia - perché a volte possono esserci dei passaggi nei quali non sempre il magistrato è coinvolto. Però, insomma, tendenzialmente quello che dice Gratteri mi pare che sia» corretto.

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