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Ruffini direttore delle Entrate: chi è l’uomo nuovo del Fisco…

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IL CDM AVVIA LA PROCEDURA DI NOMINA

Ruffini direttore delle Entrate: chi è l’uomo nuovo del Fisco che cita Einaudi

Ernesto Maria Ruffini sarà il nuovo direttore dell’agenzia delle Entrate. Il Consiglio dei ministri di martedì 6 giugno ha avviato la procedura di nomina che dovrà passare al vaglio della Conferenza unificata. L’ad e presidente di Equitalia subentra a Rossella Orlandi, che lascia dopo tre anni il vertice del “braccio operativo” dell’amministrazione finanziaria con possibile destinazione dipartimento delle Finanze.

Il nuovo direttore
Avvocato tributarista, 48 anni (nato a Palermo ma romano d’adozione), Ruffini ricopre dal 2015 il ruolo di amministratore delegato di Equitalia
dove poi ha assunto anche l’incarico di presidente e da ultimo di commissario straordinario in vista dell’addio alla Spa di riscossione e del suo ingresso come ente pubblico economico all’interno dell’agenzia delle Entrate a partire dal prossimo 1° luglio.

Da avvocato privato che vinceva il 99% dei contenziosi contro Equitalia si è trovato a capo della Spa più odiata. In poche settimane: toglie tutte le carte di credito; taglia le auto blu (58). Avvia la riforma del gruppo: ad ottobre 2015 il Cda vota la chiusura delle tre società agenti della riscossione ovvero: Equitalia Nord, Centro e Sud. Ne nasce una sola - Equitalia Servizi di riscossione - che prende il via il 1 luglio 2016. È il primo passo per la definitiva chiusura che si materializza con il decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio.

Ruffini è stato l’artefice di una vera e propria “rivoluzione tecnologica”. «Negli ultimi due anni abbiamo riscosso 17 miliardi, con un incremento del 17% sul biennio precedente», ha detto in occasione dell’ultimo Forum Pa ricordando che «grazie alla tecnologia e alle nostre politiche di semplificazione abbiamo nel contempo diminuito gli atti inviati agli italiani che sono passati da 29 milioni nel 2014 a 23 milioni nel 2016».

Spinta sul digitale
Tante le iniziative messe in campo sul fronte digitalizzazione ma senza dimenticare la semplificazione della carta. Da giugno 2015 a metà 2016 il nuovo portale di Equitalia ha avuto 6,2 milioni di accessi. Da luglio dello scorso anno a fine maggio 11 milioni di accessi. «Un trend di crescita - evidenziato da Ruffini sempre a Forum Pa - anche per l’area riservata, da 1,5 milioni del secondo semestre 2015 ai 2,2 milioni dei primi 6 mesi del 2016, ai 3,5 milioni di questi primi 5 mesi del 2017». Nei due anni alla guida di Equitalia, l’obiettivo dell’ad e ora neodirettore delle Entrate è stato di «ridurre la distanza tra servizi e cittadini, proprio per accrescere la soglia di consapevolezza, di trasparenza, e donare tempo». Mentre sul fronte delle comunicazioni ai contribuenti, l’opera si è concentrata sul linguaggio e sul rendere uniformi su tutto il territorio nazionale la forma e il contenuto degli atti della riscossione inviati a cittadini e imprese.

L’idea della precompilata
Nello scrivere il libro «L’evasione spiegata a un evasore» (con la prefazione di Vincenzo Visco) aveva lanciato una serie di soluzioni ricavate dall’analisi dei tentativi fatti per sconfiggere il fenomeno dell’evasione fiscale in Italia e per restituire fiducia ai cittadini sulla possibilità di costruire un sistema fiscale equo, semplice e non invasivo. Tra le tante idee anche quella presentata alla prima Leopolda 2010 della dichiarazione dei redditi precompilata e della fatturazione elettronica.

La citazione di Einaudi: tempo e denaro dei contribuenti sacro
«Ho piacere di ricordare un grande italiano come Luigi Einaudi di cui ricorre l’anniversario dell’insediamento da presidente della Repubblica, il quale sottolineava che il “denaro dei contribuenti deve essere sacro” e, oggi più che mai, lo è anche il loro tempo». Una frase che il neodirettore delle Entrate ha pronunciato in più occasioni quasi come un manifesto operativo del Fisco del futuro.

“La sacralità del denaro dei contribuenti deve andare di pari passo con i loro diritti e il valore sacro che noi come ente che fornisce un servizio pubblico dobbiamo dare al tempo dei cittadini”

Ernesto Ruffini 

«La sacralità del denaro dei contribuenti deve andare di pari passo con i loro diritti e il valore sacro che noi come ente che fornisce un servizio pubblico dobbiamo dare al tempo dei cittadini. In poco meno di due anni – ha sostenuto Ruffini - abbiamo cercato di cambiare, di semplificare e di rimettere l’Agente della riscossione sullo stesso fuso orario di un Paese che cambia velocemente».

L’operazione verità
A febbraio 2016 Ruffini, in audizione alla Camera, compie un’operazione verità e illustra i numeri del cosiddetto magazzino debiti: mille miliardi circa. Di cui, specifica, solo una parte circa 80miliardi aggredibili dalla riscossione. Pochi mesi dopo il governo inizia anche su spinta del Mef a mettere le basi per la cosiddetta rottamazione di cartelle e avvisi.

Un'operazione che mira a portare nelle casse del Mef 7,2 mld di cui 5mld nel 2017 e 2,2 nel 2018. Un'operazione straordinaria e senza precedenti e di cui si avranno tutti i dettagli tra poche settimane quando gli italiani che hanno molto apprezzato la misura di mini condono dovranno pagare (luglio) la prima rata. Per 6 mesi, da novembre 2016 al 21 aprile 2017, Ruffini e i suoi hanno affrontato con l'elmetto in testa l'ondata della rottamazione. Anche qui, molto sul web: il 66% delle richieste di rottamazione è arrivata per pec, mail o dal sito Equitalia.

Un approccio digitale che ha coinvolto anche Ordine avvocati, caf, consulenti del lavoro eccetera e che ha portato alla prima e unica piattaforma digitale EquiPro (riservata ai professionisti) per poter agire direttamente con delega del proprio assistito sul portale Equitalia.

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