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Alan Ferrari, il tenore Pd che disegna i collegi elettorali del…

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il deputato pavese

Alan Ferrari, il tenore Pd che disegna i collegi elettorali del «tedesco»

Alan Ferrari (Ansa)
Alan Ferrari (Ansa)

Ingegnere civile con il pallino della politica ma soprattutto con una strepitosa voce da tenore. Ecco chi è Alan Ferrari, il 42enne deputato del Pd che si è inventato il modo di ridisegnare i collegi del Mattarellum per rendere il nuovo sistema elettorale oggi all’esame della Camera più digeribile da partiti ed elettori.

Una voce «che fa tremare i vetri di Montecitorio»
Ferrari è il classico parlamentare “anonimo”, meglio detto peone: ha alle spalle una lunga gavetta politica nel pavese (è residente a Giussago) dove ha scalato tutti i gradini del partito fino a diventare consigliere comunale e poi segretario provinciale; più di recente è anche andato alla Leopolda ma non si definisce renziano. Di sicuro ha una grande passione per il canto, come sanno anche i suoi colleghi in commissione Affari costituzionali. Qui, due anni fa pare abbia intonato “Venite Adoremus” durante la festa di chiusura dei lavori prima di Natale e il suo “do di petto” ha scatenato l’ammirazione dei colleghi ma anche le perplessità dei commessi . Ma le “uscite” canore del deputato pavese sembra siano piuttosto frequenti. Per esibirsi sceglie spesso il cortile di Montecitorio dove il suo collega e amico Lele Fiano (capogruppo dem in commissione), che ogni tanto si diverte a duettare con lui, è costretto a verificare la tenuta delle finestre perché «Alan fa tremare i vetri».

La famiglia operaia impegnata in politica
Il tenore di Montecitorio è un uomo che, politicamente, si è fatto da solo.
La mamma era operaia alla Galbani e papà Paolo, ferroviere, per 11 anni è stato sindaco di Giussago (fino alla morte nel 1995): Alan è stato assessore ai servizi sociali di Giussago (dal 2000 al 2010 con Ivan Chiodini sindaco), poi consigliere comunale di maggioranza e dal dicembre 2010 segretario provinciale della federazione di Pavia del Pd. Quando ha partecipato alle primarie per l’indicazione dei parlamentari, indette il 29 dicembre 2012, è risultato largamente il primo degli eletti ed ha fatto il grande balzo a Montecitorio.

Lo studio sulla legge elettorale
Ma oltre alla politica? In una delle poche interviste Ferrari racconta: «Sono divorziato, ho un bimbo di 6 anni, Mattia, e prima di diventare segretario del partito ho fatto l'ingegnere». Prima di mettere piede a Montecitorio rivela di avere «un contratto di collaborazione come segretario del Pd da 1500 euro netti al mese». In questi anni a Roma in commissione Affari costituzionali si è dato un gran da fare (è tra i parlamentari più presenti) e ha studiato insieme all’amico Fiano i “magheggi” della legge elettorale tanto da mettere d’accordo Pd, Fi e M5S. Chissà se tanto lavoro gli varrà uno dei quei collegi blindati su cui in queste ore i deputati stanno mettendo gli occhi per assicurarsi un posto sicuro nel parlamento della prossima legislatura.

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