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reazioni al voto

Orlando: mia candidatura miglior risultato. Renzi segue lo spoglio al Nazareno

Quando la polvere sembra posarsi, il Partito democratico corre in quasi tutti i ballottaggi più importanti anche se qua e là, in alcune realtà, finisce col dover rincorrere il centrodestra rischiando la non riconferma di alcuni dei sindaci uscenti. Leoluca Orlando, candidato sindaco di Palermo che secondo le prime proiezioni sarebbe eletto al primo turno, tira le somme a caldo in conferenza stampa poco dopo la mezzanotte. «In attesa di risultati certi, sembra evidente che la mia candidatura fra tutte le candidature delle grandi città italiane è quella che riporta il miglior risultato, il che costituisce la conferma del riconoscimento di un cambiamento che deve continuare dopo gli anni devastanti del governo di centrodestra». Ma «la positività di questa esperienza e l'esigenza di non fermare il cambiamento sono stati confermati dalla mia proposta di civismo politico lontano da velleitarismi e da soffocanti logiche di apparato». La città, per Orlando, aveva bisogno «di continuità nella lotta alla mafia» e di «proseguire nel cambiamento iniziato cinque anni fa» e da qui arriva un messaggio nazionale. «Si sta assistendo in Europa alla vittoria del civismo politico, quello che è avvenuto a Palermo mi auguro che i partiti politici lo comprendano bene».

Renzi al Nazareno, soddisfazione dem
C’è soddisfazione, niente affatto sfumata, nei dem per l’esito disegnato dalle proiezioni per le Comunali. Dalla sede nazionale del partito, in largo del Nazareno, il segretario del Pd Matteo Renzi ha seguito i risultati del primo turno che girano le spalle al M5S. Nessuna reazione ufficiale, per ora, dal vertice. Ma alla spicciolata, negli interventi dei dirigenti del partito che arrivano in ordine sparso, emerge con chiarezza un quadro di sostanziale sollievo per lo scampato pericolo. «I Cinque Stelle quando conta la credibilità del singolo candidato scompaiono dalle competizioni. Forse per questo la legge con i collegi si è fermata?», si domanda velenosamente su twitter Emanuele Fiano del Pd. Ancora più acuminato il sottosegretario Ivan Scalfarotto che pesca un riferimento alle scorse Europee. «A occhio, Beppe, il Maloox del 2014 non dev'essere ancora scaduto».

Speranza: Pd fuori senza alleanza del centrosinistra
Ma anche altre voci si fanno sentire, a evidenziare contenuti in chiave più ampia. «Per me è un dato positivo. In tre su quattro capoluoghi di Regione, dove c'è un'alleanza classica di centrosinistra, il candidato del centrosinistra va avanti. Nell'unico comune, Catanzaro, in cui si è fatta scelta diversa e noi sosteniamo un candidato civico diverso da quello del Pd, il Pd secondo gli exit poll sarebbe fuori dal ballottaggio. Insomma, dove si fa un'alleanza vera di centrosinistra il dato è positivo, dove si arriva a una rottura i cittadini scelgono», commenta a caldo Roberto Speranza, di Mdp.

Toninelli: domani M5s sarà prima o seconda forza
Chi rifiuta sbrigative interpretazioni del voto è invece il M5S. «La gente comincia a conoscerci ora», spiega il deputato Danilo Toninelli. «Vedrete che domani saremo se non la prima la seconda forza politica nazionale, al di là dello schermo delle finte liste civiche». A dire di Toninelli «i nostri non hanno gli apparati degli altri candidati sindaci che si nascondono dietro le accozzaglie di coalizioni nelle quali spariscono i simboli dei loro partiti».

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