«Siamo stati coerenti e non abbiamo fatto calcoli, mentre Pd e Forza Italia hanno fatto le ammucchiate per raccogliere voti. Ma questi partiti si stanno estinguendo, invece noi cresciamo». Così il vicepresidente della Camera M5S Luigi Di Maio, in un'intervista commenta i risultati delle elezioni amministrative, assicurando di «non essere preoccupato per la sconfitta» del movimento. E mentre da Forza Italia arrivano appelli all'unità del centrodestra - con il governatore della Liguria Giovanni Toti che dichiara il suo «sostegno al partito unico» e Renato Schifani che punta il dito contro le ambizioni da leader di Matteo Salvini - da sinistra il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato, parla di Pisapia come «alleato naturale», ma frena sulle primarie.
Di Maio: abbiamo perso ma siamo argine ammucchiata
«I sondaggi nelle grandi città dicevano già da tempo che sarebbe stata complicata per noi, ma non abbiamo fatto strategie e ci siamo presentati ovunque", dichiara. «Gli altri invece hanno usato le liste civiche come serbatoi di voti, presentando candidati con dieci liste che non potranno mai governare per i ricatti incrociati»: «Quello di queste elezioni non può essere un dato nazionale, perché alle Politiche i partiti non potranno fare ammucchiate con le liste civiche» continua Di Maio, che non vede ripercussioni del voto sulla legislatura.
«Temo che ormai si voterà nel 2018», dice.
Toti (Fi): sì al partito unico del centrodestra
«Il mio sogno è il partito unico del centrodestra. Se è prematuro, muoviamoci comunque per trovare regole comuni che ci permettano di correre come federazione o in una lista unica. Perché possiamo vincere» È la posizione del governatore della Liguria Toti, che invita a «guardare al modello anglosassone, dove le diverse anime convivono nello stesso partito». In merito alla posizione di Silvio Berlusconi, che vuole il proporzionale, «credo tema una avanzata del populismo grillino e pensi a un meccanismo elettorale che possa frenarla», dice Toti, secondo il quale «oggi il nostro compito è riaggregare il centrodestra trovando regole comuni e selezionando la classe dirigente non necessariamente con le primarie, ma coinvolgendo il più possibile il territorio».
Rosato (Pd): Pisapia alleato naturale, ma no primarie
«I nostri interlocutori naturali sono Pisapia e l'area politica con ambizioni di governo che a lui si aggrega» , mentre su chi a destra è nell'esecutivo «apriremo un confronto». Lo dice il dem Rosato, secondo il quale le primarie «non sono
all'ordine del giorno».
Rosato spiega che centrodestra e M5S «sono entrambi nostri avversari» e che «il centrodestra è incapace di esprimere una linea politica coerente e una leadership alternativa ma sicuramente è più forte del M5S a costruire consenso». Anche l'esponente Dem smentisce l'ipotesi di elezioni anticipate: «Si vota il prossimo anno, forse a febbraio, forse ad aprile».
Schifani (Fi): torniamo uniti, Salvini impari lezione
«In molti comuni dove ci siamo presentati uniti abbiamo realizzato performance che in alcuni casi è giusto definire straordinarie. Quello della leadership non è uno scoglio insormontabile, ma tutti devono giungere a più miti consigli». Cos'ì il parlamentare Fi Schifani auspica l'unità del centrodestra. E ammonisce il leader della Lega: «Salvini - dice - deve smetterla di anteporre le proprie ambizioni personali al bene del centrodestra. Del resto, anche in questa tornata elettorale la Lega ha dimostrato di aver fallito il proprio tentativo di attestarsi come un partito nazionale perché al Sud ha preso percentuali minime».
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