«Minniti non ha capito in che paese sta: c'è una seria emergenza, ci deve dare una mano e se dice il contrario è fuori dal mondo, lui, il Pd e il Governo». Così
Luigi Di Maio ha replicato oggi al ministero dell’Interno secondo il quale a Roma non esisterebbe una emergenza migranti. Parole, quelle sibilate dal vicepresidente della Camera il giorno dopo la «moratoria sui nuovi arrivi di migranti» nella Capitale chiesta dalla sindaca di Roma con una lettera al prefetto di Roma Paola Basilone (solo apparente l’inversione di rotta oggi con la precisazione: «Roma fa la sua parte ma servono regole»), segno di un cambio di direzione rispetto alle posizioni più «solidali» espresse nei mesi scorsi. E dopo la stretta “securitaria” del blog di Grillo, con la richiesta di «chiusura dei campi rom, censimento di tutte le aree abusive e le tendopoli», nonché espulsione «di chi chiede soldi in metropolitana, magari con minorenni al seguito». Per il ministero dell’Interno la Capitale deve però continuare a fare la sua parte di fronte all’ondata di sbarchi che non si ferma (65.422 arrivi al 14 giugno, +18,8% sul 2016), anche perché stando alle quote concordate con l’Anci, Roma con la sua provincia potrebbe ancora accogliere 2mila migranti.
Minniti vedrà Raggi: accoglienza diffusa
Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, riceverà presto al Viminale il sindaco di Roma, Virginia Raggi, dopo la richiesta di incontro avanzata dalla prima cittadina, che ha invocato un limite alla presenza di migranti nella Capitale. Il modello su cui punta il Viminale - da quanto si apprende - è quello dell'accoglienza diffusa, promosso un mese fa a Milano da sindaci e prefetto, con i migranti distribuiti in più Comuni possibile. Quanto alla pressione sopportata da Roma, i numeri sarebbero in linea con gli accordi sottoscritti con l'Anci
Blog Grillo: M5s non vota ius soli
Da registrare oggi però che la virata “a destra” del M5s ispirata da Grillo e Casaleggio, dopo il flop alle amministrative, è continuata con l’annuncio di astensione al Senato (che a palazzo Madama equivale a voto contrario) sulla cittadinanza ai figli di immigrati. Sullo ius soli, «quello che ci propinano è un pastrocchio all'italiana che vuol dare un contentino politico a chi ancora si nutre di ideologie. Concedere la cittadinanza italiana significa concedere la cittadinanza europea, quindi un tema così delicato deve essere preceduto da concertazione con gli stati dell'Ue, per avere regole uniformi. Per questi motivi il M5s, coerentemente con quanto già fatto alla Camera, sullo ius soli esprimerà voto di astensione» ha annunciato il M5s in un post sul blog di Grillo.
No aperture alla Lega
E mentre Salvini chiede ai Cinque Stelle di «passare dalle parole ai fatti», Grillo frena anche su una possibile apertura al partito leghista (rilanciata dal deputato M5s Carlo Sibilia che in una intervista alla Stampa aveva parlato di «possibile convergenza con la Lega se si libera dei suoi elementi più propagandistici»). In un post dal titolo “I puntini sulle i”, il leader M5s ha ribadito che il Movimento «non fa alleanze né con il Pd, né con la Lega, né con altri. Quando andremo al governo presenteremo al Parlamento i nostri punti del programma di governo». Il leader ha fatto una precisazione anche sulle possibili deroghe al vincolo del doppio mandato, circolate in questi giorni in casa M5s: «Le regole del Movimento 5 Stelle si basano sui nostri principi e non sono derogabili. Il limite dei due mandati è una di queste regole», ha scandito il leader pentastellato.
Maroni: ricorso a Consulta se legge approvata
Lo ius soli “temperato” per la concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati è contenuto in una proposta di legge approvata alla Camera nel lontano ottobre 2015. E poi rimasta congelata a lungo fino a essere recentemente calendarizzata in Aula al Senato dove approda senza mandato al relatore, date le migliaia di emendamenti presentati dalle opposizioni in Commissione. Il Carroccio è già sulle barricate. E il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha già annunciato che la Regione Lombardia farà ricorso davanti alla Corte Costituzionale «se e quando verrà approvata la legge sullo ius soli».
In arrivo lo ius soli temperato
Attualmente, la cittadinanza italiana si acquista 'iure sanguinis' cioé per diritto di sangue per i nati nel nostro Paese da almeno un genitore italiano. In base al testo approvato, invece, potranno richiedere la cittadinanza italiana i minori nati in Italia, figli di genitori stranieri. Sarà però necessario che almeno uno dei due genitori sia in possesso di permesso di soggiorno Ue di lungo periodo. La richiesta dovrà essere presentata dai genitori con un'espressa dichiarazione di
volontà. L'altra possibilità introdotta è quella per i ragazzi che arrivano in Italia entro i 12 anni e risultino residenti al compimento dei 18 : in questo caso bisognerà aver frequentato regolarmente per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli di istruzione. Se si tratta del ciclo di istruzione
primaria bisognerà anche averlo concluso positivamente.
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