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Sciopero trasporti, si riapre dibattito. Il Garante

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camusso: serve legge su rappresentanza

Sciopero trasporti, si riapre dibattito. Il Garante

  • – di Redazione Online

Con lo sciopero di venerdì dei trasporti proclamato dai sindacati di base (che ha creato disagi molto forti soprattutto nella Capitale con metro chiuse e bus a singhiozzo) si è riaperto il dibattito sulle regole per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali. Il presidente della Commissione Garanzia, Giuseppe Santoro Passarelli ha auspicato un «restyling della legge», che guardi alla misurazione della rappresentatività dei sindacati dato che la moltiplicazione delle proteste nei servizi pubblici dipende dall'alta frammentazione delle sigle sindacali spesso dotate di scarsa rappresentatività. «Sottraiamoci a questa maledizione del venerdì nero. Di questi scioperi ideologici che sono un errore», ha dichiarato il premier Paolo Gentiloni. Parole riprese dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che ha sottolineato la necessità di «nuove regole». L’urgenza di modificare le legge è stata ribadita dal presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi, primo firmatario di un provvedimento che punta a limitare i disagi per gli utenti nel caso di proteste indette da sindacati minoritari.

Garante: impedire che un sindacatino fermi Italia
Lo sciopero di ieri «è legittimo, nel senso che osserva le regole che noi controlliamo. Il problema è che queste regole non sono più adeguate né sufficienti» ha affermato, in due interviste a Corriere della Sera e Messaggero, il Garante per gli scioperi Giuseppe Santoro Passarelli, secondo cui «serve un intervento del legislatore» per «impedire che a un sindacatino sia consentito di bloccare un servizio o peggio un’intera città». Per il garante «cittadini e utenti sono ormai imbestialiti e hanno perfettamente ragione. Siamo di fronte a una proliferazione degli scioperi perché una moltitudine di piccole sigle sindacali può proclamare l'invito all'astensione del lavoro. Per evitarlo serve un intervento normativo, che aggiorni e disciplini meglio la legge», ha aggiunto Santoro Passarelli, per il quale «va stabilito il principio che non tutte le sigle sindacali
possono proclamare lo sciopero, ma soltanto quelle che hanno una certa consistenza».


Delrio: situazione inaccettabile, ora nuove regole
Sulla stessa lunghezza d’onde il ministro Delrio, che, intervistato da Repubblica, ha parlato di «danni di una situazione inaccettabile», sottolineato la necessità di «intervenire per evitare che una minoranza di lavoratori tenga in ostaggio una maggioranza di cittadini nelle loro esigenze quotidiane. Come? «Aprendo una riflessione su come dare senso alla rappresentanza». Di qui l’ipotesi di «un filtro». Per il ministro non è in discussione la garanzia del diritto di sciopero «ma distinguendone tempi e modi». Ad esempio, «deve contare se è proclamato da organizzazioni rappresentative o meno». Nel caso in cui fossero poco rappresentative, «magari non è necessario fare un referendum ogni volta, ma almeno si può immaginare di sancire tempi più lunghi di preavviso nel caso in cui lo sciopero venga proclamato da organizzazioni che non rappresentano il 50% dei lavoratori», ha osservato ancora il ministro. «Nulla di nuovo, è già previsto nel pubblico impiego» ha aggiunto, ma, data la materia delicata, «spetta al Parlamento intervenire».

Sacconi primo firmatario di provvedimento ad hoc
In Parlamento primo firmatario di una modifica legislativa che punta a limitare i disagi per gli utenti nel caso di proteste indette da sindacati minoritari è il presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi. Tra le novità possibili previste c'è il referendum preventivo (con il rischio però di dare una tribuna ai sindacati più piccoli), ma soprattutto la possibilità di ottenere una dichiarazione anticipata di adesione da parte dei lavoratori interessati. «La dichiarazione anticipata - ha spiegato Sacconi dice Sacconi - è utile per informare la collettività sui possibili disagi». Il provvedimento prevede anche l’obbligo della revoca dello sciopero con anticipo “congruo” per evitare i rischi dell’effetto annuncio. Spesso, infatti, accade che scioperi, soprattutto nei trasporti, vengano revocati, creando comunque disagi.

Camusso: Governo faccia legge su rappresentanza
«Penso che il tema non sia quello della legge e del diritto di sciopero che va salvaguardato, peraltro ricordo che è un diritto costituzionale in capo ai singoli lavoratori anche se organizzato collettivamente, il tema è che finalmente il Governo si decida a fare la legge sulla rappresentanza e per questa via determinare chi ha rappresentanza e credibilità fra i lavoratori». Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha risposto commentando le parole del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, sulla legge sullo sciopero, a margine della manifestazione contro in voucher. La Cgil chiede una legge sulla rappresentanza che recepisca gli accordi già definiti tra le organizzazioni sindacali e imprenditoriali.

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