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Arriva la commissione d’inchiesta sulle banche: nel mirino la crisi…

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Arriva la commissione d’inchiesta sulle banche: nel mirino la crisi degli istituti

Montecitorio
Montecitorio

Via libera della Camera alla Commissione d'inchiesta sulle banche. Con 426 voti favorevoli, nessun contrario e 3 astenuti, l’assemblea di Montecitorio ha approvato definitivamente all’unanimità, senza modifiche, la proposta di legge (primo firmatario il sentore Martelli) già licenziata dal Senato, che raggruppa 8 disegni de legge e che prevede l’istituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, con particolare riguardo alla tutela dei risparmiatori. La nuova bicamerale sarà composta da venti senatori e da venti deputati. A nominarli saranno i presidenti delle Camere in proporzione al numero dei componenti dei gruppi.

Raggio d'azione
La Commissione d’inchiesta dovrà verificare gli effetti delle crisi finanziarie e il peggioramento del debito sovrano sul sistema bancario italiano. Non solo. Sarà acceso un faro sulla gestione degli Istituti bancari coinvolti in situazioni di crisi o di dissesto, destinatari anche in forma indiretta di risorse pubbliche o posti in risoluzione, come ad esempio le quattro banche del 22 novembre 2015 (CariFerrara, Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti). Nel mirino anche l’efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari, nonché l'adeguatezza della disciplina legislativa e regolamentare nazionale ed europea sul sistema bancario e finanziario, nonché sul sistema di vigilanza, anche ai fini della prevenzione e gestione delle crisi bancarie.

Le verifiche
Nella sua attività che dovrà svolgersi nei 12 mesi dalla sua costituzione e comunque entro il termine dell’attuale Legislatura, la Commissione potrà verificare le modalità di raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati. Così come i criteri utilizzati dalle banche per la remunerazione dei manager e la realizzazione di operazioni con parti correlate suscettibili di conflitto di interesse. Ci sarà poi da investigare sulla correttezza del collocamento presso il pubblico - con riferimento ai piccoli risparmiatori e investitori non istituzionali - dei prodotti finanziari, soprattutto quelli ad alto rischio, e con particolare riferimento alle obbligazioni bancarie, nonché alle forme di erogazione del credito a prenditori di particolare rilievo e la diffusione di pratiche scorrette di abbinamento tra erogazione del credito e vendita di azioni o altri strumenti finanziari della banca. La struttura dei costi, la ristrutturazione del modello gestionale e la politica di aggregazione e fusione degli istituti di credito sarà materia di verifica così come l’osservanza degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza nell'allocazione di prodotti finanziari, nonché degli obblighi di corretta informazione agli investitori.

I poteri
La nuova Bicamerale effettua indagini ed esami con gli stessi poteri e gli stessi limiti dell’autorità giudiziaria. Per tanto le audizioni a testimonianza rese davanti alla Commissione – ferme restando le ordinarie competenze del giudice - si applica la disciplina del codice penale. In sostanza è sanzionato il rifiuto di atti legalmente dovuti (articolo 366 Cp) e la falsa testimonianza. Dall'attività di inchiesta resterebbero fuori le banche popolari, come hanno fatto notare le opposizioni nel corso del dibattito in Aula. Opposizioni che hanno strappato al Governo, rappresentato dal sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, un ordine del giorno di Pietro Laffranco (Fi) che impegna l’Esecutivo ad approfondire, parallelamente all’attività della commissione d'inchiesta eventuali azioni speculative svolte sui titoli delle banche popolari interessate alla trasformazione in società per azioni prima dell'emanazione della normativa di riferimento «chiarendo, altresì, se fossero interessate banche d'affari estere o fondi europei o americani, allo scopo di acquisire il controllo della banche popolari trasformate.

Tutti vincolati al “segreto”
Tutti i componenti della Commissione, i funzionari e il personale addetti alla bicamerale, nonché ogni altra persona che collabora nell’attività di indagine o concorre a compiere atti d'inchiesta, sono vincolati al segreto. Per il suo funzionamento la Commissione d’inchiesta avrà un budget di 150mila euro imputati al 50% sui bilanci di Camera e Senato. Può essere autorizzato, su richiesta della Commissione e con determinazione dei Presidenti delle due Camere, un incremento delle spese in misura però non superiore al 30%, per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell’inchiesta.

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