Non rallenta l’esodo di migranti dalla Libia verso l’Italia. Nella sola giornata di ieri, al largo delle coste libiche, ne sono stati salvati oltre 5.000, mentre sono complessivamente 8.500 quelli che si trovano a bordo delle navi dei soccorritori che hanno fatto rotta ora verso i porti italiani, soprattutto quelli siciliani di Augusta, Palermo, Catania e Messina, dove oggi è previsto che arrivino complessivamente, 2.786 migranti, recuperati in 21 interventi di soccorso.
520 migranti a Vibo, sulla nave anche due cadaveri
Sul vascello della marina militare irlandese 'Lé Eithne' ad Agusta (Siracusa) si trovano 712 persone. A Messina arriva la nave Phoenix dell’ong Moas con a bordo 423 extracomunitari. A Palermo sbarcano dalla 'Vos Prudence' di Medici senza frontiere 861 migranti. A Catania approda nave 'U. Diciotti' della guardia costiera che ha recuperato 790 persone. E ci i sono anche i cadaveri di due persone a bordo della nave Opv-Kbv di Frontex (l’agenzia europea per il controllo delle frontiere) arrivata stamani nel porto di Vibo Valentia con a bordo 520 migranti tra cui 63 donne e 130 minori.
Sbarchi in crescita del 14%
I numeri sugli sbarchi aggiornati dal Viminale al 26 giugno parlano di 73.094 arrivi sulle coste italiane dall’inizio dell'anno, rispetto 64.133 dello stesso periodo del 2016. Con una crescita del 14%. Tra le nazionalità prevalgono i nigeriani (11.917) seguiti da bengalesi (7.417) e guineiani (6.932). I minori stranieri non accompagnati sbarcati sono stati 9.323. Il tutto mentre procede sempre a rilento il programma di ricollocamento dei richiedenti asilo sbarcati in Italia in altri Paesi europei che vi hanno aderito. Rispetto ai 40mila previsti, sono ancora 7.049, la maggior parte dei quali accolti dalla Germania (2.714, di cui 2.543 adulti e 171 minori).
Roberti (Antimafia): da arrivi migranti possibile minaccia
A ribadire l’esistenza di un rischio sicurezza legato all’ondata massiccia di sbarchi è stato oggi il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco
Roberti. Purtroppo sì la minaccia c'è» ha dichiarato il magistrato, che ha aggiunto: «Abbiamo visto più volte negli ultimi anni che persone arrivate con i cosiddetti barconi hanno intrapreso poi un percorso di radicalizzazione che può portare, e in almeno in due casi è successo, alla realizzazione di attentati
terroristici. Pensiamo ad esempio all’attentatore di Berlino» giunto a
Lampedusa nel 2011 su un barcone.
Torture e stupri in Libia,fermo a Lampedusa
E va segnalato il fermo della polizia di un somalo di 23 anni nell’hotspot di Lampedusa. Il giovane è sospettato di far parte di un’associazione per delinquere armata transnazionale dedita a tratta di persone, sequestri, violenza sessuale, omicidio aggravato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È accusato di aver torturato e violentato migranti in attesa di imbarcarsi in Libia Le violenze sarebbero avvenute in una struttura situata in una zona agricola denominata Hudeyfà, in territorio di Cufrà.
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