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Lotta all’evasione, è di 16 miliardi l’obiettivo 2017

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Lotta all’evasione, è di 16 miliardi l’obiettivo 2017

Prevenzione e servizi ai contribuenti stanno conquistando sempre più spazio. Ma il core business resta pur sempre il contrasto all’evasione fiscale. E l’obiettivo che l’agenzia delle Entrate si è posta per il 2017 e che verrà con ogni probabilità “ratificato” all’interno della prossima convenzione triennale con il Mef è quello di recuperare 16 miliardi di euro, al netto degli incassi dalla voluntary disclosure-bis. A conti fatti, l’asticella è stata alzata di circa un miliardo rispetto al 2016 in cui è stato toccato il record dei 19 miliardi ma il risultato va “nettizzato” dei 4,1 miliardi ottenuti proprio grazie alla prima edizione del rientro dei capitali.

Il piano delle performance 2017-2019 stabilisce, dunque, di riscuotere 16 miliardi grazie sia ai versamenti diretti sia alla riscossione tramite ruolo (e su quest’ultimo versante sarà Agenzia delle Entrate-Riscossione a venire in aiuto). Abbandonata ormai la stategia dei blitz e archiviata quasi definitivamente la stagione del redditometro (si veda Il Sole 24 Ore del 7 luglio), l’Agenzia punta per ogni categoria di contribuenti all’utilizzo di sistemi specifici di analisi e valutazione del rischio evasione e/o elusione in modo da scegliere in modo mirato il controllo da effettuare, anche sfruttando il patrimonio dei database dell’Anagrafe tributaria. Molta importanza quindi all’aspetto qualitativo. Ad esempio, un indicatore misurerà il valore mediano delle somme incassate tramite gli strumenti deflativi del contenzioso (adesione e acquiescenza) in seguito agli accertamenti realizzati nei confronti delle grandi e medie imprese. Sotto il versante quantitativo, i target prevedono 140mila (cifra destinata a salire a 150mila sia per il 2018 sia per il 2019) accertamenti nei confronti di imprese minori e lavoratori autonomi.

Come anticipato, però, prevenzione e servizi rappresentano aree sempre più strategici. Per quanto riguarda il primo tema, si punta ad esempio a far salire progressivamente (20% nel 2017, 35% nel 2018 e 50% nel 2019) il numero di grandi contribuenti che accedono alla cooperative compliance rispetto alla platea di riferimento ma anche a esaurire entro fine di quest’anno il 90% delle istanze di patent box presentate entro il 2015. Nell’area dei servizi, invece, gli obiettivi sono di mantenere l’80% dei rimborsi delle imposte dirette lavorati rispetto al “magazzino” e di portare nel triennio da 26 a 22 minuti l’attesa media negli uffici dalla stampa del numerino alla chiamata allo sportello.

Per affrontare queste sfide l’Agenzia potrà contare su una governance ormai definita. Ieri, infatti, la Corte dei conti ha dato il via libera alla registrazione del decreto di nomina del neodirettore Ernesto Maria Ruffini su cui erano stati sollevati dubbi di incompatibilità rispetto alla legge Severino da parte degli stessi giudici contabili. Ruffini si troverà a gestire una situazione in cui i sindacati di categoria (Confsal-Salfi, Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Flp) con una nota congiunta, pur mantenendo la porta aperta al dialogo, hanno comunicato l’inasprimento dello stato di agitazione con assemblee, presidii e una giornata di mobilitazione in calendario per il 19 settembre. Come spiega il segretario generale del Confsal-Salfi, Sebastiano Callipo, è necessario arrivare quanto prima a una proposta organica per la reingegnerizzazione dell’intera macchina fiscale che preveda, tra l’altro, il rafforzamento dell’autonomia finanziaria, gestionale e operativa delle Agenzie. A questo, secondo Callipo, si aggiunge la necessità di «trovare le migliori soluzioni per garantire a tutti i colleghi in servizio nuovi passaggi di fascia economica, l’implementazione dei fondi per gli elevati obiettivi raggiunti negli ultimi anni e degli elevati carichi di lavoro, sia in termini qualitativi che quantitativi».

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