Italia

Renzi: Macron fa interesse del suo paese, nulla contro di lui.…

  • Abbonati
  • Accedi
la vicenda fincantieri

Renzi: Macron fa interesse del suo paese, nulla contro di lui. Calenda: diremo "no" senza controllo

«Abbiamo sempre detto che dopo il referendum avremmo attraversato un periodo più debole. Ciò che sta facendo Macron era previsto e prevedibile: sta facendo l'interesse del suo Paese, io non ho nulla contro di lui». Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, parlando della vicenda Fincantieri al Caffè della Versiliana, dove oggi ha presentato il suo libro in un'intervista con il direttore de La Stampa, Maurizio Molinari. Il presidente francese «fa una battaglia su Fincantieri - ha aggiunto Renzi - bene, le regole europee lo consentono, consentiranno anche a noi di avere la possibilità di fare battaglie su altre partite». E ha assicurato: «Da me una parola contro Macron non l'avrete mai».

Calenda: non giudico Macron, ma non è campione apertura
E oggi anche il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, torna a parlare della disputa con Parigi: «Il mio giudizio su Macron è che è il presidente della repubblica francese, che fa gli interessi della Repubblica francese - ha detto - e che noi ci dobbiamo trovare la nostra classe dirigente non facendo i provinciali e guardando agli altri sempre sperando che ci salvino salvando l'Europa». «A me il giudizio su Macron non interessa - ha aggiunto - e non lo voglio dare: era preferibile a una vittoria della Le Pen, dopodiché non è il campione dell'apertura».

Calenda: martedì diremo "no" senza controllo
«Noi abbiamo detto ai francesi che senza il controllo non la prendiamo e martedì ridiremo ai francesi che senza il controllo non la prendiamo» ha ribadito poi il ministro Calenda riferendosi all'incontro di martedì prossimo a Roma con il ministro francese Le Maire. Questa posizione, ha spiegato il ministro, «per due ordini di ragioni: la prima perché ci vuole il controllo per gestirla, la seconda perché è una questione di dignità nazionale noi sulla dignità nazionale non molliamo».

Gentiloni? Sa cosa fare con Macron
Al Caffè della Versiliana Renzi ha quindi sottolineato che non c'è bisogno di «nessun consiglio a Gentiloni, sa benissimo cosa deve fare anche con Macron». «Ora tutti dobbiamo stare tutti al suo fianco», ha aggiunto.

Occupiamoci di noi, auguri a chi è andato via dal Pd
«Noi dobbiamo occuparci di noi, auguri a chi se ne è andato» ha dichiarato poi il segretario dem parlando di chi ha lasciato il partito. «L'unica vera arma per ritornare tra le persone - ha aggiunto - è discutere di questioni concrete».
«In Italia in tanti fanno polemiche dentro il centrosinistra» ma « il Pd - ha detto ancora Renzi - è l'unica vera grande occasione della sinistra in Europa di vincere. A tutti quelli che si lamentano entro il Pd, lo dico a tutti, fuori non c'è la rivoluzione socialista, o c'è Grillo o un centro destra che Berlusconi deve decidere se sarà una destra europea o populista tipo Lega». «Va bene discutere - ha precisato - ma abbiamo fatto le primarie 4 mesi fa, abbiamo rovinato anche il ponte, una volta partiti discutiamo dei problemi degli italiani e non litigare sul nulla».

Consip: hanno lasciato più tracce di Pollicino
A proposito delle intercettazioni sul caso Consip, Renzi ha affermato che «in questa vicenda la Procura sospetta che vi sia la manomissione di prove che riguardano l'allora Premier. Il punto è che se c'è manomissione è atto eversivo». «Se pezzi dell'Arma hanno violato quei doveri è lui che ne deve rispondere e non l'Arma - ha continuato - e se qualcuno ha commesso questo deve pagare. Non suoni come polemica:hanno lasciato più tracce di Pollicino». «Chi è nelle condizioni istituzionali di intervenire lo farà - ha aggiunto - di certo è che così non mi fermano: noi non siamo scesi a compromessi».

Non si deve aver paura dello ius soli
L'ex premier ha parlato anche di migranti e di legge sulla cittadinanza, spiegando che «l'Africa è potenzialmente il continente più ricco, ma se le migliori intelligenze se ne vanno lasciano i loro paesi in mano ad oligarchie e dittatori. Per questo dico che dobbiamo aiutarli davvero a casa loro». «Il tema dell'immigrazione - afferma - ce lo portiamo per almeno 20 anni ma bisogna investire in cultura». «In mare noi si va e si cerca di salvarli tutti ma non possiamo accoglierli tutti in Italia. Per questo - ha aggiunto Renzi - l'idea del principio di cittadinanza è sacrosanta. Il tema dello ius solus non deve far paura». «Il centrosinistra deve dirlo - ha concluso il segretario - non si perde per l'immigrazione».

Pd diga contro populismo
«Il Pd è oggettivamente la diga contro il populismo» ha detto poi Renzi. «Abbiamo visto cosa accade nelle città governate dai 5 stelle - ha proseguito - sfido a trovare dirigente di Eni, Enel, Rai o altre rispetto con i quali ho mai alzato il telefono per dire qualcosa sulla gestione di un'azienda. Ho scelto quello che ritenevo migliore e gli ho detto vai». «Il politico onesto non è solo quello che non ruba - ha continuato il segretario Pd - M5s non è solo eterodiretto, non solo confonde il Cile con il Venezuela ma propone il Venezuela che oggi è una dittatura come garante della Libia». «E io - ha concluso - sono orgoglioso della battaglia di civiltà fatta sui vaccini perché sulla salute dei nostri figli non si può scherzare».
E a proposito dell'idea di M5s di fare un referendum sull'euro, Renzi ha detto: «Premesso che io di referendum non ne faccio più fino al 2083/84, ma loro vogliono fare un referendum sull'euro. Glielo dicono loro alle aziende del Nord Est?».

© Riproduzione riservata