Il fenomeno dei pensionati italiani che si trasferiscono all'estero - Portogallo e Canarie tra le mete piu' gettonate - attratti da vantaggi fiscali e basso costo della vita è tutt'altro che transitorio e tenderà ad aumentare in futuro. Ne è convinto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, che tornato in audizione al Senato davanti al Comitato per le questioni degli italiani all'estero dopo il confronto di luglio ricorda che «inevitabilmente la globalizzazione porta a questo, e non c'è niente di male». Certo, «esportare prestazioni di natura assistenziale» a favore dei nostri residenti all'estero come le integrazioni al minimo e la cosiddetta quattordicesima, prestazioni «tipicamente erogate dal Paese in cui si vive» in aggiunta a quelle previdenziali, «è contro la tendenza degli altri Paesi», ammette Boeri.
“importare” pensionati positivo per domanda interna
Per il presidente Inps si tratta di una «anomalia» che «ci porta ad alleggerire i conti di altri Stati», quando, tra l'altro, «il nostro Paese non è ancora dotato di un sistema di assistenza sociale di base adeguato, universale». Ma l'istituto di previdenza non è comunque contrario ai pensionati all'estero se si rimane nell'ambito delle «prestazioni di tipo contributivo». Anzi, aggiunge Boeri, forse sarebbe «utile che il nostro Paese “importasse”, si rendesse appetibile ai pensionati che vengono da altri Paesi per aumentare la domanda interna e anche le entrate fiscali».
L’ultima fake news su migranti e ricongiunzione familiare
Nel corso del suo intervento, Boeri segnala anche la falsa notizia, in circolazione nelle ultime settimane, riguardante i lavoratori migranti che arrivanno in Italia, cui basterebbe chiedere la ricongiunzione familiare di un parente con più di 65 anni e 7 mesi «perché quest'ultimo possa fruire, godere, dell'assegno sociale appena arrivato». Ma, spiega il presidente Inps, si tratta di una fake news: «Per potere percepire questa prestazione sono necessari almeno dieci anni continuativi di residenza nel nostro Paese».
Dati su contributi eletti negati «regalo all’anti-parlamentarismo»
A margine dell’audizione, parlando della riforma dei vitalizi dei parlamentari, tema caldo della politica estiva, Boeri torna poi sulla richiesta dell’Inps alle Camere di conoscere i dati sui contributi previdenziali versati dagli eletti, rimasta senza risposta. La mancata pubblicazione «è un regalo all'anti-parlamentarismo», attacca il presidente Inps, e «una presa in giro nei confronti degli italiani: sul sito della Camera è pubblicato il totale dei contributi versati, ma non è questa l'informazione necessaria». perchè senza dati di dettaglio «non
è possibile valutare l'impatto delle misure» sui vitalizi.
Visite fiscali, verso reperibilità a 7 ore pubblico-privato
A partire da settembre, l’Inps avrà la competenza esclusiva sulle visite fiscali ai lavoratori dipendenti, sia privati che della Pa, finora condivisa con le Asl. Una delle priorità del Polo unico della medicina fiscale che debutterà alla fine dell’estate sarà l’armonizzazione dei controlli tra pubblico e privato «puntando ad estendere le fasce di reperibilità». Per Boeri le ore di reperibilità «dovrebbero essere portate a sette per tutti», anche per i dipendenti privati che oggi ne contano quattro. Questa «è la cosa più giusta da fare, ed è più affine a quanto avviene in altri Paesi», conclude Boeri preannunciando un decreto interministeriale Lavoro-Funzione pubblica proprio su omogeneizzazione delle regole che potrebbe comprendere anche l’allungamento delle fasce orarie.
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