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Nagasaki, appello contro il nucleare

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72° anniversario

Nagasaki, appello contro il nucleare

La cerimonia nel Parco della Pace di Nagasaki
La cerimonia nel Parco della Pace di Nagasaki

Nagasaki ha ricordato con una cerimonia nel Parco della Pace il 72/mo anniversario della bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti sul finire delle Seconda guerra mondiale tre giorni dopo quella che rase al suolo Hiroshima, nel mezzo delle tensioni regionali divenute globali che vedono gli Usa denunciare la “minaccia” dei piani nucleari e missilistici della Corea del Nord.

L’ordigno al plutonio uccise 74mila persone
“Fat Man”, l'ordigno al plutonio, fu sganciato su Nagasaki, il cuore della cristianità nel Sol Levante, da un bombardiere Usa alle 11,02 del 9 agosto del 1945 dall’altitudine di circa 500 metri replicando l'attacco su Hiroshima di tre giorni prima. Si stima che 74.000 persone morirono subito o entro la fine dello stesso anno contro le 140.000 di Hiroshima, mentre il Giappone annunciò la resa 6 giorni dopo, il 15 agosto. Il numero complessivo di “hibakusha”, i sopravvissuti ai due bombardamenti, è sceso a marzo a 164.621, con un'età media salita a 81,41 anni.

La richiesta al governo nipponico
Nel parco della Pace il sindaco della storica città nel sud del Giappone, Tomihisa Taue, ha chiesto durante la cerimonia di commemorazione che il governo nipponico aderisca al primo trattato sul bando degli armamenti atomici che sotto l'egida Onu ha visto lo scorso mese l'adesione di 122 Paesi e territori. «La posizione del governo di non partecipare ai negoziati diplomatici del Trattato sulla proibizione del nucleare è piuttosto incomprensibile a quelli di noi che vivono nelle città che hanno sofferto i bombardamenti atomici”, ha detto Taue nel suo intervento trasmesso dalla tv pubblica Nhk. «Come unico Paese al mondo ad aver sofferto i bombardamenti atomici in tempo di guerra, sollecito il governo nipponico a riconsiderare la politica di fare affidamento sull'ombrello nucleare e ad aderire al Trattato sulla proibizione del nucleare alla prima opportunità possibile», ha affermato Taue, invitando il Giappone a «ribadire al mondo il proposito sullo spirito pacifista della sua Costituzione che rinuncia con decisione alla guerra».

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