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Minniti: sui migranti l’obiettivo è governare i flussi. Dal…

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comitato di ferragosto

Minniti: sui migranti l’obiettivo è governare i flussi. Dal 2015 sono state 199 le espulsioni

Il ministro Minniti durante la riunione del Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica (Ansa)
Il ministro Minniti durante la riunione del Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica (Ansa)

«Abbiamo esaminato la situazione dell'ordine pubblico, è una situazione tranquilla: nei primi sette mesi abbiamo avuto il quadro di un Paese accogliente, con livelli buoni di sicurezza, ci sono le condizioni per proseguire nell'approccio positivo avuto in questi primi 7 mesi». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti, che oggi ha presieduto il tradizionale Comitato nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica di Ferragosto.

Nel corso di una conferenza stampa il titolare del Viminale ha riferito i numeri del bilancio di sette mesi di lavoro presentati al tavolo del Comitato. E ha naturalmente parlato della questione migranti, sottolineando che «l'obiettivo è governare i flussi migratori» per garantire «sicurezza dei cittadini e accoglienza». «Per la prima volta vedo la luce in fondo al tunnel» ha detto Minniti, augurandosi che si possa affrontare i flussi «con impegno, il coordinamento, la passione civile di un grande paese».

Sicurezza, andamento «chiarissimo»
Minniti ha spiegato che l'andamento dei dati sulla sicurezza è «chiarissimo»: nei primi sette mesi dell'anno «i delitti sono diminuiti del 12% gli omicidi del 15%, quelli riconducibili a criminalità organizzata del 41%», ha detto Minniti, aggiungendo che sono calate anche rapine e furti.

Dal 2015 199 espulsioni, su terrorismo attenzione alta
«Nei primi 7 mesi abbiamo operato 67 espulsioni, rimpatri effettivamente fatti nel paese di provenienza - ha continuato il ministro - e complessivamente dal 1° gennaio 2015 abbiamo avuto 199 espulsioni per ragioni di sicurezza: è uno strumento prezioso di prevenzione che altri Paesi non hanno». Minniti ha spiegato che il quadro della minaccia legata al terrorismo «rimane alto», ma non c'è «nessuna minaccia imminente».

Da sinistra: il capo della Polizia Franco Gabrielli , il vice ministro dell'Interno Filippo Bubbico e il ministro dell'Interno Marco Minniti durante la riunione del Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica (Ansa)

Questa situazione è dovuta ad «un complesso di attività - ha detto il ministro - in particolare del Comitato antiterrorismo che tiene insieme le forze di polizia e dell'intelligence», unico caso in Europa. Lo scambio di informazioni in tempo reale, ha aggiunto Minniti, è «essenziale, con risultati straordinari». Il sistema di sicurezza nazionale «si è inoltre integrato positivamente con le forze armate». E «l'obiettivo è essere presenti dappertutto, per rispondere alla richiesta di sentimento di sicurezza della gente», ha spiegato il ministro, perché la presenza sul territorio è quello che serve a rispondere alla domanda di sicurezza.

Femminicidi giù del 23%, ma non sono soddisfatto
Minniti ha poi riferito che «gli omicidi di donne diminuiscono di oltre il 23 per cento ma non sono soddisfatto». «Non c'è nulla di più terribile e inaccettabile della violenza di genere, sarò soddisfatto quando avremo cancellato questo tipo di reato», ha aggiunto.

Incendi: più 70%, oltre mille al giorno
Il ministro ha quindi spiegato che in questi mesi «l'Italia ha affrontato una situazione difficile: da inizio anno c'è stato un più 70% di incendi, con una media di oltre 1000 interventi al giorno». Minniti ha ringraziato la protezione civile e tutte le forze dell'ordine per il lavoro svolto a difesa del territorio, e ha spiegato che «alle Regioni spetta per legge la responsabilità primaria in questo campo e vogliamo farlo sempre più». «Vogliamo rafforzare l'iniziativa di prevenzione verso l'attività dolosa: gran parte degli incendi sono di carattere doloso», ha aggiunto il titolare del Viminale.

Incendi dovuti a imperizia ma anche a disegno criminale
«Gli incendi sono dovuti in parte da imperizia, in parte da negligenze comportamentali, come l'incendio nel Gran Sasso, in altri casi - ha sottolineato il ministro - c'è un vero e proprio disegno criminale di singoli, in alcuni casi anche di volontari». «Abbiamo messo in campo oggi un elemento di maggiore controllo del territorio - ha quindi evidenziato - con la protezione civile e l'Arma dei carabinieri che faranno uso di nuove tecnologie».

Migranti: flussi non governati minaccia a democrazia
«Non pensare» che il fenomeno dei flussi migratori sia «congiunturale: è, era e sarà epocale. E per questo ci siamo dati come obiettivo di governarli. L'obiettivo di un grande paese». Così ha detto Minniti parlando della questione immigrazione e ricordando che la sicurezza dei cittadini e l'accoglienza sono i due pilastri del problema che una democrazia «tiene insieme e noi continueremo a farlo». «I flussi migratori non governati minacciano la tenuta sociale e democratica dell'Italia - ha aggiunto - questa è la mia politica, se ce ne è un'altra ben venga ma non può cominciare con la parola emergenza». «L'immigrazione non può essere affrontata in emergenza - ha insistito Minniti - e noi lo stiamo facendo rispettando i diritti umani, di chi è accolto e di chi accoglie. Perché una democrazia in cui questi diritti sono in conflitto rischia di perdersi».

Migranti, vedo la luce in fondo al tunnel
Come è stato per i Balcani, anche nel «Mediterraneo centrale e occidentale - ha detto il ministro - l'Europa deve affrontare la sfida unita e mettendo in campo risorse adeguate perché si è dimostrato che attraverso una azione coordinata è difficilissimo ma non impossibile» risolvere i flussi dei migranti. «Siamo ancor sotto il tunnel, è lungo, ma per la prima volta io incomincio a vedere la luce alla fine del tunnel. Non so se sono troppo ottimista», ha detto.

Ong: 5 hanno firmato Codice e 2 no, le rispettiamo
«È la prima volta che una nave di una Ong viene sequestrata: se vengo smentito sono il più contento di tutti» ha detto poi Minniti durante la conferenza stampa, a proposito del sequestro della nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet. Al momento sono 5 le Ong che hanno sottoscritto il Codice del Viminale e Minniti ha ricordato che due Ong non hanno firmato. «Rispettiamo chi non ha firmato, - ha assicurato - crediamo ci debba essere rapporto di fiducia tra il dispositivo di sicurezza e salvataggio nazionale e le Ong». «Pensiamo - ha aggiunto - che questo rapporto debba andare avanti per il salvataggio di persone nel Mediterraneo centrale; si pone poi la questione delle condizioni di vita, questo è l'assillo personale mio e dell'Italia»

Migranti: salvezza in mare e impegno in Libia
Minniti ha quindi spiegato che i due capisaldi su cui si basa l'azione del Viminale per i migranti sono la «salvezza in mare, su cui l'Italia non si ritira, e impegno umanitario in Libia: vogliamo farlo insieme». Il ministro ha annunciato che nelle prossime ore l'ambasciata italiana a Tripoli distribuirà materiale umanitario per la popolazione. «Il traffico di essere umani in Libia è una delle poche cose che economicamente purtroppo funziona e costituisce reddito», ha aggiunto, annunciando che vedrà «i sindaci e il governo libico nei prossimi giorni a Roma». «L'Ue e l'Italia hanno messo in campo sul terreno dell'accoglienza circa 200 milioni di euro per accogliere in Libia - ha detto Minniti - dobbiamo lavorare per costruire le condizioni perchè quei soldi siano impegnati per la tutela dei diritti delle persone che sono li'. Su questo terreno si può costruire un rapporto positivo con le Ong. Ci sono le condizioni perchè il Codice sulle Ong richiesto dal Parlamento possa essere completato».

Rafforzare confine sud Libia contro traffico uomini
Minniti ha riferito che, oltre all'attività di controllo delle acque territoriali libiche, l'Italia sta operando, «pur nel quadro di instabilità» in cui si trova quel Paese, affinché si rafforzi il controllo del confine Sud della Libia, «che io considero il vero confine meridionale dell'Europa». Minniti ha ricordato che da quel confine con i paesi subsahariani passano oggi i trafficanti uomini e domani
potrebbero passare quei foreing fighters di ritorno dai territori che l'Is sta perdendo. «Noi lavoreremo con passione incessante su questi obiettivi», ha aggiunto il ministro, spiegando l'Italia vuole lanciare una «forte iniziativa» a livello internazionale a partire dal 28 agosto, quando si svolgerà a Roma una riunione dei ministri dell'Interno dei paesi africani che confinano con il sud della Libia, mentre si continuerà a rapportarsi con le principali tribù sahariane.

Più coordinamento forze di polizia, ok a direttiva
Nel corso della conferenza stampa Minniti ha anche illustrato i contenuti della Direttiva sui comparti di specialità delle Forze di polizia e sulla razionalizzazione della dislocazione dei presidi, varata oggi dallo stesso ministro dopo aver ricevuto il parere positivo del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il provvedimento punta a superare «sovrapposizioni» e mettere in campo il massimo del coordinamento perché le forze di polizia «siano più ampiamente presenti su tutto il territorio nazionale».

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