Alfano e il Pd chiudano «l'alleanza in fretta per le regionali in Sicilia guardando alle prossime politiche». È l'nvito lanciato da Pier Ferdinando Casini in un'intervista , nella quale sottolinea che «un moderato in condominio con Salvini non ci può stare» e che «deve apparire chiara la differenza tra noi e loro». Dal centrodestra arriva anche l'appello di Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia, che invita a convergere su Nello Musumeci, «il candidato migliore», secondo Parisi. Intanto, dopo l'alt di Mdp-Si al "modello Palermo" proposto da Orlando, il Cinquestelle Di Maio ironizza: «Abbiamo già scelto il candidato (Giancarlo Cancelleri, ndr), abbiamo presentato il programma e composto le liste. Manca solo una cosa: gli avversari».
Casini: i Dem non siano schizzinosi con il Centro
«Quando sento i rituali appelli di Berlusconi all'unità del centrodestra che spingono i centristi ad allearsi con Salvini mi chiedo che senso abbia tutto questo» dice Casini, che avverte: «Io non busserò mai alla porta di Salvini: per me vincere con lui sarebbe come se in Francia i centristi avessero vinto con la Le Pen. Non sarebbe una vittoria, ma soltanto il consegnarsi al cialtronismo politico». «Berlusconi è un grande ed è il migliore: lui vuole vincere in Sicilia a costo zero - continua - ma si guarda bene dall'organizzare il Ppe prendendo nettamente le distanze da Salvini e dalla Meloni. Credo che in cuor suo Alfano abbia già deciso: penso che abbia capito la dinamica di certe retoriche».
«Ma è bene che anche a sinistra comincino a ragionare», aggiunge Casini. «Non è che può andare bene Pisapia sul fronte di sinistra e poi parlano di civismo per moderati. È una doppia morale inaccettabile. Noi non siamo civici, siamo uomini politici che hanno consentito ai governi Renzi e Gentiloni di stare in piedi». «Se a sinistra vogliono perdere a Palermo e a Roma facciano pure - conclude - ma se puntano a una proposta credibile, non facciano gli schifiltosi: Alfano è servito per fare maggioranze e sostenere governi, e oggi ha diritto al riconoscimento di una dignità politica pari a quella di Pisapia e di altri».
Parisi: centrodestra vinca in Sicilia o rischia
«La Sicilia è una regione in gravissima crisi - dice Parisi in un'intervista a un quotidiano «e ciò che ci giochiamo con le elezioni siciliane è quello di ridare un governo serio a questa regione o altrimenti finirà nelle mani dei Cinquestelle»:
«Se il centrodestra dovesse perdere in Siciliaa- avverte il leader di Energie per l'Italia - rischia di compromettere la possibilità di vittoria a livello nazionale. Da diversi mesi abbiamo lanciato e stiamo lavorando per avere un centrodestra unito e un buon candidato. Il buon candidato il centrodestra ce l'ha». Parisi si riferisce a Nello Musumeci: «È il candidato migliore. È credibile, onesto e serio. E ha già un ampia base di sostegno. Essendo stato sostenuto da ampi settori di Forza Italia, da tante realtà civiche e associazioni, dall'Udc siciliana, da Energia per l'Italia, da Fratelli d'Italia e dalla Lega. Ma anche da tanti importanti esponenti di Alternativa popolare, come ad esempio il presidente della commissione Affari costituzionale Salvatore Torrisi». Alfano? «Non può porre veti nei confronti del centrodestra perché lui fa parte del centrosinistra» sottolinea Parisi, spiegando che però «c'è un altro elemento: Musumeci è il candidato di una larga base di opinione nel centrodestra e non è il candidato dei soli Salvini e Meloni».
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