«Non è normale che un terremoto 4.0 determini crolli di edifici ed evacuazioni di ospedali e, purtroppo, la tragedia di due vittime, dispersi, tanti feriti». Lo ha detto Egidio Grasso, presidente dell'ordine dei Geologi della Campania, sottolineando che « le cause potrebbero essere ricercate nei fenomeni di amplificazione sismica locale o attribuite alle costruzioni fatiscenti, abusive e realizzate senza alcuna verifica sismica». Un nodo, quello dell'abusivismo, che nell'isola ha assunto dimensioni significative: a Ischia «sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni» ha spiegato Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale alla Sapienza di Roma e presidente di Sogeea Spa, service provider nel real estate. E molte di queste per «abusi che non possono essere sanati», ha aggiunto. Ma i sindaci ischitani precisano: «Non ci sono legami tra crolli e abusivismo, colpite strutture antiche».
Situazioni particolari amplificano onda sismica
«L'onda sismica - ha continuato il presidente dei geologi - in presenza di situazioni geologiche o morfologiche particolari, può subire notevoli amplificazioni. I geologi, attraverso gli studi di risposta sismica locale, riescono a valutare preventivamente questi effetti consentendo ai progettisti di effettuare le opportune verifiche sismiche necessarie». «Giusto per far capire quale sia l'entità di questo terremoto - ha concluso il presidente - si chiarisce che l'energia liberata da un terremoto di magnitudo 6, paragonabile a quelli registrati di recente in Italia centrale, è circa 1000 volte più forte di quella liberata dal terremoto registrato ad Ischia (magnitudo 4.0)».
Simoncini (Sogea): nell'isola oltre 7mila domande di condono in 30 anni
Un'isola «sfregiata dagli abusi edilizi», una «cementificazione abnorme del suol0» amplificata dalla vocazione turistica di Ischia. Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale alla Sapienza di Roma e presidente di Sogeea Spa, service provider nel real estate, spiega che «solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno: molte di queste si riferiscono ad abusi che non possono essere sanati e che quindi, qualora le istanze fossero esaminate, sfocerebbero in ordinanze di demolizione». «Senza dimenticare – prosegue Simoncini – che ciò significa anche che migliaia di edifici sono sprovvisti dell'agibilità e delle altre certificazioni». E anche per questo «in Italia si muore per un terremoto che in altre parti del mondo non desterebbe la minima preoccupazione», conclude il docente.
I sindaci: crollate strutture antiche
I sei sindaci dei comuni dell'isola di Ischia, in una nota congiunta, «deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l'isola e alle inesistenti connessioni tra l'evento sismico e i fenomeni legati all'abusivismo edilizio». Gli amministratori rilevano che «i crolli circoscritti alla zona colpita, hanno interessato per lo più strutture antiche, tra le quali finanche una chiesa già distrutta dal terremoto del 1883 e poi riedificata».
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