Sono circa 3mila i rifugiati che vivono da anni in alcuni edifici occupati, che - anche se si tratta di situazioni differenti - si sommano ai quasi 9mila assistiti in centri autorizzati, della Prefettura e del Comune. La prefetta di Roma Paola Basilone ha dichiarato che lo stabile di via Curtatone sgomberato sabato scorso dalle forze dell’ordine era nella top list dei 15 palazzi da “liberare”. E che a Roma sono più di cento i palazzi occupati abusivamente. Una lista stilata dall’ex commissario straordinario del Campidoglio Francesco Paolo Tronca nella delibera 50 dell’aprile 2016, che fissa la necessità di intervenire sugli immobili occupati con queste priorità: a) immobili pericolanti con rischio per l’incolumità degli occupanti; b) immobili gravati da provvedimento di sequestro preventivo; c) immobili la cui occupazione comporta danni erariali. E che in prefettura definiscono oggi come flessibile, in quanto utilizzata come quadro di riferimento, «nell’ambito dei 110 palazzi occupati», ma «aggiornata via via che emergono situazioni di partcolare criticità o pericolo».
La top list dei 15 immobili da sgomberare
Molto noto lo stabile di via Collatina 385 (8 piani fuori terra e due interrati ad uso autorimessa). L’immobile nel 2004 è stato occupato da circa 700 persone provenienti dal Corno d'Africa, alcuni dei quali rifugiati politici. Anche questo edificio, come quello di via Curtatone, è di Idea Fimit (Sgr immobiliare). L’acquisto è stato finanziato nel 2010 dal Fondo Senior. E le perdite per la proprietà dal 2010 al 2016, tra utenze e tasse di proprietà ammontano a 1,6 milioni. Da sgomberare anche il Selam Palace di via Arrigo Cavaglieri, alla Romanina, dove si è entrati nell’undicesimo anno di occupazione. Un recente censimento che ha permesso di accertare che all’interno vivono, anche in precarie condizioni, circa 700 rifugiati. Gli altri edifici della mappa stilata dal commissario Tronca si trovano in via Carlo Felice, viale del Policlinico, via delle Provincie, via Gian Maria Volonté (tutti in zona centrale). Due immobili sono sulla Tiburtina. Uno sulla Prenestina. Uno sulla Tuscolana. Un altro a viale del Caravaggio (zona Ostiense-Eur). E poi ancora a via dell’Impruneta (zona Portuense), via di Torrevecchia e in via Cardinal Capranica (zona Trionfale) e via Tor dé Schiavi (zona Centocelle).
L’assistenza nel circuito ufficiale
Più fortunati di loro sono coloro che vengono assistiti nelle strutture Sprar (Servizio Centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) gestite dal Campidoglio e in quelle della Prefettura, affidate alla Croce Rossa (come le tendopoli in via Ramazzini, a Monteverde o il palazzo in via del Frantoio, a Centocelle). Secondo dati della Prefettura di Roma, al giugno scorso erano 8.600 i migranti ospitati in strutture: 5.581 assistiti in centri gestiti direttamente dalla Prefettura, come Cara e Cie, e 3.028 in strutture gestite dal Campidoglio e dagli altri comuni della Provincia nell'ambito del circuito del (Sprar).
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