Riaprono martedì 12 settembre le aule di Camera e Senato. Le due assemblee hanno terminato i lavori il 2 agosto. Openpolis ha calcolato che il break estivo è durato 39 giorni, il più lungo degli ultimi anni. Come punto di riferimento per contare la durata media delle vacanze di deputati e senatori, il sito che monitora presenze e attività dei nostri parlamentari ha preso come riferimento le sedute dell’Aula. Un dato che esclude i lavori delle commissioni, che a riprendono prima, ma che è l'unico a disposizione per valutare in maniera onnicomprensiva l'attività di tutti i parlamentari.
Break estivo record di 39 giorni
Partendo da questo parametro, da inizio legislatura i numeri sono in costante crescita. Nel 2013 Camera e Senato sono rimasti chiusi per 25 giorni, dato più o meno confermato l'anno successivo (2014). Dal 2014 in poi il parlamento ha incrementato sensibilmente la durata della pausa estiva. Nel 2015 entrambi i rami sono rimasti chiusi per 32 giorni, mentre nel 2016 36 giorni la Camera e 38 il Senato.
Alla Camera l’introduzione del reato di propaganda fascista
I lavori in Aula alla Camera riprendono martedì 12 settembre con l'esame della proposta di legge che prevede l’introduzione dell'articolo 293-bis del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista. A seguire la discussione della Relazione all'Assemblea sulle forme di raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali e sull'attuazione degli statuti speciali, approvata dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali. A Montecitorio la Commissione affari costituzionali ha già ripreso la discussione della riforma della legge elettorale: mercoledì la capigruppo stabilirà quando il testo dovrà approdare in Aula.
Al Senato martedì la conferenza dei capigruppo
Al Senato la conferenza dei capigruppo fisserà martedì 12 il calendario dei lavori, tenendo conto dell'arrivo il 15 ottobre della legge di bilancio che quest'anno comincerà il suo iter a palazzo Madama. E il rischio è l'ingorgo: qui sono infatti in discussione i provvedimenti politicamente più sensibili come lo ius soli, la riforma dei vitalizi e il biotestamento.
65-70 giorni di lavoro effettivo a disposizione
Considerando che le elezioni politiche si svolgeranno, probabilmente, a metà aprile 2018, con scioglimento del Parlamento a inizio marzo, le Camere avranno 65-70 giorni di lavoro effettivi a disposizione, tenuto conto del fatto che in media Montecitorio e Palazzo Madama lavorano due giorni e mezzo a settimana, ed escludendo i sabati, le domeniche, le festività e la pausa natalizie. Sono in molti, perciò a scommettere che alla fine saranno pochi i provvedimenti che il Parlamento riuscirà ad approvare, al di là della legge di bilancio.
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