Sì del Senato al ddl che prevede il distacco del comune di Sappada dal Veneto e la sua annessione al Friuli Venezia Giulia. Il testo, che ha diviso il gruppo delle Autonomia, è passato con 168 sì, un no e 8 astenuti a 10 anni dal referendum. Il ddl ora dovrà andare alla Camera per il via libera definitivo. Sono stati 31 i referendum per passare dal Veneto al Friuli o all’Alto Adige, ha ricordato Mario Dalla Tor (Ap), sottolineando che forse questo «non è il modo giusto di risolvere il problema» visto che il distacco viene chiesto essenzialmente perché alle regioni a statuto speciale arrivano molti più soldi.
Il referendum si è svolto 9 anni fa
A Sappada la vicenda era diventata una sorta di barzelletta, visto che il referendum per il distacco si era svolto più di 9 anni fa, per il distacco dal Veneto e l'aggregazione al Friuli Venezia Giulia, nell'ambito della provincia di Udine. Il risultato del referendum del 9 e 10 marzo 2008 era stato plebiscitario (95% dei consensi dei cittadini sui 1.199 aventi diritto).
Il sindaco: ora avanti con la Camera
«Siamo davvero soddisfatti e a questo punto anche un po' increduli che dopo dieci anni ci sia stato il primo voto, ma adesso scongiuriamo la beffa della fine legislatura: i tempi per il voto alla Camera sono stretti e ci auguriamo che possa giungere una risposta definitiva», ha detto Manuel Piller Hofer, sindaco di Sappada (Belluno). Dopo tanti rinvii eravano cauti. «Non ci aspettavamo nemmeno una convergenza così ampia, che comunque ci fa piacere. Ora avanti con la Camera: l'iter è stato avviato da quattro anni e urge una risposta, in un verso o nell'altro».
Serracchiani: non è una scaramuccia di confine
La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha sottolineato che «il passaggio di questo comune è il compimento formale di un'appartenenza identitaria, linguistica e culturale, molto forte e radicata; è la sanzione ufficiale di una lunghissima storia comune. Siamo di fronte a un caso chiarissimo e pacifico, contestualizzato e analizzato in tutti i dettagli anche dal punto di vista costituzionale. Non è una scaramuccia di confine tra Regioni, né - ha concluso - si rischia di aprire alcun effetto domino».
Zaia: tutti i comuni verdo regioni autonome
«Rispettiamo le scelte di tutti e figuriamoci se un federalista impenitente come il sottoscritto oserebbe mettere in discussione le scelte di una comunità. Prendo tuttavia atto che i comuni che fino a ora hanno rivendicato la libertà di poter cambiare Regione, hanno tutti chiesto di essere annessi al Friuli Venezia Giulia o al Trentino Alto Adige, e mai, all'Emilia Romagna o alla Lombardia. Ciò che la dice lunga sulle vere motivazioni di queste scelte separatiste», ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia.
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