I “Conti economici nazionali” diffusi oggi dall’Istat registrano poi un rapporto tra debito e Pil nel 2016 attestato al 132,0%, con un miglioramento di sei decimi di punto rispetto alla stima precedente (132,6%) attribuibile al livello del Prodotto interno lordo. Male invece l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil, che lo scorso anno è stato pari al -2,5%. In questo caso si registra dunque una correzione in peggio di un decimo di punto percentuale rispetto alla stima precedente (il dato del deficit per l'anno scorso era infatti risultato al 2,4% del Pil).
Confermato il Pil 2016 a +0,9%
Nel 2016 la crescita del Pil in volume è stata invece pari allo 0,9%, con un risultato invariato rispetto alla stima preliminare diffusa a marzo. L'Istat conferma quindi il dato già noto. Il valore aggiunto, a prezzi costanti, è aumentato del l'1,7% nel l'industria in senso stretto e dello 0,6 % nel settore dei servizi. Si sono registrati cali invece nel settore delle costruzioni (-0,3%) e nel settore dell'agricoltura e della pesca (-0,2%).
Cambia la curva della crescita, il 2015 l'anno migliore
Sulla base dei nuovi dati, l'istituto ha rivisto al rialzo anche i dati 2015: il Pil in volume è cresciuto dell'1%, con una revisione al rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alla stima di marzo (+0,8%). Il grafico (in alto) che raffigura l'andamento del Pil in volume tra il 2005 e il 2016 evidenzia una curva della crescita che si impenna tra il 2014 e il 2015, con una successiva lieve flessione nel 2016. Il 2015 risulta quindi l'anno in cui si è registrata la perfomance migliore, anche rispetto al 2016.
Pressione fiscale in calo nel 2016: 42.7% (-02%)
I dati raccolti nella pubblicazione con le statistiche relative ai “Conti pubblici nazionali” incorporano la revisione dei conti nazionali relativa al biennio 2015-2016, effettuata per tenere conto delle informazioni acquisite dall'Istat successivamente alla stima pubblicata nel marzo scorso. Tra le informazioni aggiornate dal’Istituto anche quelle relativa alla pressione fiscale, che l’anno scorso è stata pari al 42,7% del Pil, con un miglioramento rispetto alla stima precedente (42,9%).
Dati consegnati in anticipo al Mef
I dati diffusi oggi sono già a conoscenza del Mef: ieri lo stesso Istat ha infatti comunicato di aver trasmesso in anticipo al ministero dell'Economia le tavole dei dati di Contabilità nazionale annuale allegate al comunicato stampa “Conti economici nazionali anno 2016”. Si tratta, ha sottolineato l'Istat, di «una deroga alla procedura di diffusione» dell'istituto, che di solito «non prevede anticipazioni delle informazioni prima della loro pubblicazione». La richiesta del ministro dell'Economia di conoscere in anticipo i contenuti era motivata dalla decisione di presentare al Consiglio dei ministri in programma oggi la Nota di aggiornamento al Def, in anticipo sulla scadenza di legge del 27 settembre, per consentire al Parlamento analizzare il documento non troppo a ridosso della Legge di Bilancio.
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