
«Auspichiamo che la vicenda Fincantieri-Stx si chiuda in una logica strategica nell'interesse dell'Italia e della Francia e dell'Europa e che le regole non siano usate contro i Paesi d'Europa ma per difendere i Paesi d'Europa rispetto agli altri. Questo è l'auspicio». Parla a margine di un convegno sulle risorse idriche a Milano, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
«Oggi è un giorno importante non a caso insieme a Confindustria francese abbiamo sottoscritto un documento in occasione di questo bilaterale che pone alcune questioni strategiche. Una è l'apertura dei mercati, la seconda sono le regole di reciprocità nel rapporto tra Europa e mondo esterno, in particolare ci riferiamo alla questione Cina tanto per essere chiari, e l'altra è chiaramente costruire una strategia di competitività dell'industria europea perché la sfida è tra Europa e il mondo esterno», dice Boccia. Per il presidente di Confindustria «anche ieri le dichiarazioni del presidente Macron aprono a un'idea di riforme europee necessarie e determinanti per l'Europa. Speriamo che questo serva ad accelerare un processo di riforme anche a livello europeo di cui abbiamo tutti bisogno».
L’industria non è contro l’ambiente, serve società inclusiva
Regole dell'acqua, regole per la vita è l’evento promosso dal Milan Center for Food Law and Policy e Milano Global. In proposito bisogna «superare il concetto che l'industria è contro l'ambiente e viceversa» secondo il presidente di Confindustria, per il quale «la società del futuro ci deve fare sentire tutti responsabili. Tutti dobbiamo contribuire a costruire una società aperta inclusiva in cui la crescita è precondizione per contrastare disuguaglianza e povertà». In particolare, per Boccia, «recuperare la spirito di comunità è il bel messaggio di oggi, perché se mettiamo perimetri la società non sarà mai aperta e inclusiva ma lo sarà solo per alcuni».
Abbiamo voltato pagina, ma solo la prima
«È evidente che abbiamo voltato pagina, i numeri sono oggettivi, lo dicono, ma dobbiamo stare attenti perché siamo all'inizio, siamo alla prima pagina quindi dobbiamo continuare un percorso di riforme», annota ancora il presidente
di Confindustria dopo le parole del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. «L'errore è dietro l'angolo e noi non dobbiamo fare l'errore storico di questo Paese secondo il quale, appena abbiamo la percezione di aver superato la fase di crisi, cominciamo a fare politiche che aumentano il deficit e non aumentano la competitività delle imprese: è un momento importante, può essere un momento - aggiunge Boccia a latere del convegno- in cui il Paese fa i conti con le sue potenzialità anziché appiattirsi con vecchi modelli e metodi che appartengono al passato».

Rimuovere deficit sulla competitività
Per il vertice di Viale dell’Astronomia «è evidente che ci sono dei deficit di competitività rispetto alla forza che le industrie esprimono dentro i loro cancelli: dobbiamo rimuoverli sia affrontando la questione italiana sia a livello europeo, evitando però di usare la questione europea come alibi per non affrontare le questioni italiane». Il dato del World economic forum indica l'Italia al 43esimo posto al mondo per competitività. Boccia aggiunge che «questo è vero, però dobbiamo anche dire che i dati Ocse indicano che su 12-13 settori nel mondo in otto siamo i primi tre al mondo. C'è una doppia chiave di lettura: le media di settore non sono più significative, l'Italia è il secondo Paese industriale d'Europa e in alcuni settori siamo tra i primi tre al mondo».
Ema simbolo non solo per Milano, ma per tutto il Paese
«La prospettiva di Ema è importante perché significherebbe legittimare un Paese come il nostro che è il secondo Paese industriale d'Europa: l'Ema diventa un simbolo non solo per Milano ma per il Paese, avrebbe anche una capacità attrattiva per il Paese in una logica trasversale». È la riflessione fatta dal presidente di Confindustria sulla possibilità che il capoluogo lombardo ospiti la sede dell'Agenzia europea del farmaco che dovrà traslocare da Londra a causa della Brexit.
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